Il cappello rosso dell’innovazione

All’edizione milanese del suo Forum, il leader riconosciuto delle infrastrutture open source aziendali annuncia novità per il software defined storage e lancia Red Hat Enterprise Linux 7 con tanti tool gestionali e la rivoluzionaria “macchina nella macchina” della tecnologia “Container”

Alla penultima tappa, quella milanese, del suo evento itinerante “Red Hat Forum EMEA” – un tour iniziato il 3 giugno a Dubai – Red Hat conferma la sua posizione di indiscussa leadership nel settore enterprise Linux. Un mercato in piena effervescenza, ha riferito il country manager Gianni Anguilletti presentando una giornata tutta focalizzata sugli scenari e casi di utilizzo delle soluzioni Red Hat in grado di risolvere criticità importanti, strategie e soluzioni applicate al mondo reale, sessioni tecnologiche e di taglio business. Anguilletti ha esordito annunciando i risultati del primo quarto dell’anno fiscale 2015, che Red Hat chiude con 423,8 milioni di dollari. «È una crescita complessiva del 17%, che è ancora più marcata nel comparto delle cosiddette “nuove tecnologie” che estendono la tradizionale offerta basata su Enterprise Linux». Considerando infatti i prodotti e servizi Red Hat che riguardano lo sviluppo applicativo e le piattaforme infrastrutturali emergenti come Jboss, OpenStack, OpenShift e altre, la crescita trimestrale è addirittura del 45%. «Se questo business fosse generato da una società indipendente, questa sarebbe la seconda azienda di software open source al mondo. Dietro Red Hat.

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L’open source, insomma, attira un numero sempre maggiore di aziende, anche in settori non tradizionali, cioè esterni all’accoppiata finance e telco che rappresenta ancora il nocciolo duro della grande utenza Linux. «Se andiamo a vedere gli ultimi contratti singolarmente superiori al milione di dollari, una trentina riguarda ambiti diversi da questi». Secondo Anguilletti, la crescita si spiega con l’apprezzamento manifestato nei confronti di una tecnologia che cerca di venire incontro alla voglia di innovazione e trasformazione del business orientata su tre direttive: l’ampia copertura di tutte le esigenze infrastrutturali, la flessibilità che punta a rendere tutte le applicazioni disponibili in tutte le modalità e situazioni e infine il fattore “openness”, l’apertura che libera il cliente dai vincoli eccessivi delle piattaforme proprietarie. «Red Hat – sottolinea Anguilletti – vince soprattutto in ambito hybrid cloud».

Tra le novità del momento, ha poi aggiunto Anguilletti, ci sono due acquisizioni, quella di InkTank ed eNovance, che Red Hat ha perfezionato a maggio con un occhio specifico alle richieste sempre più pressante di soluzioni di software defined storage. Abbinato all’offerta già esistente basata su GlusterFS, l’aggiunta della tecnologia Inktank, Ceph Enterprise, rafforza il posizionamento di Red Hat come fornitore leader di software-defined storage open in tema di storage a oggetti, blocchi e file system. L’ingresso di eNovance, che da tempo collaborava con Red Hat sulla piattaforma Iaas OpenStack, mirano a soddisfare la crescente domanda di consulenza, progettazione e implementazione in questo ambito. Prima del merger, le due aziende, ha ricordato Anguilletti, avevano annunciato una collaborazione per guidare innovazioni di Network Functions Virtualization e di telecomunicazioni in OpenStack pensate per fornire l’offerta di telecomunicazioni basata su Linux, Kvm e OpenStack più completa del mercato.

Il pezzo forte del Red Hat Forum è tuttavia l’annuncio relativo a RHEL 7, la più recente major release del sistema operativo Enterprise Linux a dieci anni esatti dalla sua introduzione. Il sistema adottato da oltre il 90% delle aziende Fortune 500 si evolve marcatamente in direzione del data center dinamico e offre l’agilità e la flessibilità necessarie per soddisfare questo obiettivo senza aumentare la complessità. Le principali novità di Red Hat Enterprise Linux 7 riguardano in particolare l’introduzione di Linux Container, un ambiente sandbox che consente di creare sulla stessa macchina fisica o virtuale un ambiente operativo completamente dedicato a una singola applicazione; l’ottimizzazione a livello di scelta del file system, incluso Xfs come sistema di default; una maggiore integrazione con Microsoft Active Directory; nuovi tool di installazione e aggiornamento; e una innovativa interfaccia basata su OpenLmi per la gestione completa del sistema operativo tramite Api.

«Tutte le innovazioni degli ultimi dieci anni, dalla mobilità, al cloud, ai social network, sono intimamente connesse con il software open source» ha infine dichiarato Michel Isnard, vicepresident per la regione SEMEA, ospite d’onore della manifestazione. «Tutto quello che facciamo in Red Hat contribuisce all’innovazione e dall’innovazione prendiamo la forza per migliorare continuamente i nostri prodotti».