Il processo civile si fa telematico (ma non troppo)

Oggi è il giorno dell’obbligo, per gli avvocati, di depositare le richieste per i procedimenti civili di nuova iscrizione in via digitale e non più cartacea. Cosa cambia

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Comunque vada sarà una data da ricordare. Dal 30 giugno 2014 infatti vige l’obbligo per gli avvocati di usare mezzi telematici per trasmettere le memorie per i procedimenti civili di nuova iscrizione, che non potranno più contare sul documento cartaceo. In realtà nella giornata odierna accadrà ben poco visto che, nonostante l’obbligo, la scansione dei nuovi casi procedurali farà slittare la digitalizzazione almeno fino a metà novembre, poco più di un mese prima del termine fissato per il deposito telematico delle cause già cominciate.

Tempi tecnici e costi

La scelta non è per nulla casuale. Il Ministero in questo modo permette di rendere digitali le richieste che arriveranno da oggi a novembre e, in contemporanea, quelle già andate avanti con cause avviate. Il supplemento temporale sarà quindi utile a tribunali e avvocati per colmare lacune tecniche e “culturali”, quest’ultima una problematica da non sottovalutare. Con tutti i benefici di smaltire documenti cartacei in favore del digitale c’è da dire che il decreto-legge varato da Renzi, che contiene anche le norme per i procedimenti civili telematici, porterà allo Stato un’entrata del 15% superiore a quella esistente per il “contributo unificato”, ovvero il costo che bisogna sostenere per avviare una causa civile che da oggi passa a 43 (invece di 37), 518 (invece di 450) e 1.686 euro (invece di 1.466).

 

 

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