Nel mondo ci sono 35 milioni di persone sieropositive che potrebbero contrarre l’AIDS ma la metà non sa di essere infetta

Da qualche tempo si è smesso di parlare di AIDS e molti forse hanno pensato che la malattia ormai fosse in fase calante, tanto che ormai moltissimi adolescenti non conoscono le dinamiche del contagio e hanno un’idea distorta della patologia. In realtà, la diffusione del virus Hiv ha ripreso vigore e in futuro si teme l’esplosione di una nuova pandemia globale a causa di alcuni ceppi del virus resistenti alle cure. Oggi gli esperti riuniti all’International Aids Conference, che quest’anno è organizzata a Melbourne, lanciano un ulteriore all’allarme: metà delle persone contagiate dall’Hiv non sanno di essere infetti.

Come sconfiggere l’AIDS?

Dalle ultime stime pare ci siano 35 milioni di persone sieropositive nel mondo e il 50% di esse non sa di esserlo. Ogni anno si registrano 2,3 milioni di nuove infezioni e tra gli individui infetti figurano anche 3,3 milioni di bambini. A livello globale 13 milioni di malati hanno ricevuto la terapia antiretrovirale, di cui circa 11 milioni residenti in Paesi in via di sviluppo o a basso/medio reddito. Anche il fondatore di Microsoft Bill Gates ha dato un grande contributo alla lotta all’AIDS progettando con la sua fondazione nuovi sistemi anticoncezionali per evitare che questa piaga si diffonda ulteriormente in questi paesi.

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Il problema riguarda in particolar modo le nazioni più povere del globo ma anche nei Paesi più sviluppati le occasioni di contagio sono moltissime, in particolare per le categorie di persone più emarginate dalla società come tossicodipendenti e lavoratori del sesso.

[blockquote style=”4″]”L’obiettivo dichiarato è mettere sotto controllo l’epidemia entro il 2030 ma per riuscirci bisogna tirare fuori il “sommerso”, quei milioni di persone che non sanno di avere il virus, e trattare tutti. E’ un enorme problema di costi, di carenza di strutture, ma proprio i risultati ottenuti finora dall’alleanza di scienza, politica e società civile che combatte l’AIDS, unica nel panorama mondiale, fanno ben sperare”, ha spiegato Stefano Vella, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità.[/blockquote]