Alcatel-Lucent “pesa” Internet

Uno studio Alcatel-Lucent misura il workload effettivo di una quarantina di applicazioni: oltre al traffico utile occorre considerare anche quello di servizio. L’AD Roberto Loiola: occorrono strategie diversificate per ottimizzare l’attività delle reti e quelle degli smartphone. Conseguenze rilevanti mentre si discute di Net Neutrality e di sviluppo dei nuovi servizi

Attenzione a non trascurare il peso della carta quando si compra il prosciutto. Le conseguenze potrebbero essere abissali. L’avvertenza, un tempo buona per le massaie che si recavano a fare la spesa, è quanto mai d’attualità quando si parla delle reti mobili. Alcatel-Lucent ha condotto uno studio in una serie di Paesi per analizzare il comportamento degli utenti e il carico sulle reti mobili arrivando ad una conclusione in grado di influire decisamente sulle scelte degli operatori di rete e su quelle degli sviluppatori e dei produttori di smartphone o tablet, oltre che interessare gli stessi utenti, in eterna lotta con i problemi di autonomia delle batterie e dei limiti dei loro piani tariffari.

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La ragione è semplice: le reti mobili – verso le quali si registra peraltro la più forte crescita del traffico e che sono oggi alle prese con l’ingresso delle nuove tecnologie 4G/LTE – hanno modalità di comportamento diverso da quelle delle reti fisse. Mentre queste sono sempre connesse, “always on” grazie alla loro struttura IP che ottimizza il traffico dati, nelle reti mobili le cose vanno diversamente. Il motivo è la necessità di ottimizzare non solo il traffico in rete ma anche e soprattutto l’autonomia delle batterie.

Per questa ragione, le applicazioni mobili comprendono non solo il cosiddetto “traffico utile” (il “payload”, come lo definiscono gli esperti), ma anche quello accessorio o di “segnalazione”, che serve soprattutto per aprire e chiudere una sessione e quindi “risvegliare” lo smartphone, il tablet o il modem wireless dal suo stato di standby. Può in tal modo succedere che anche applicazioni che apparentemente consumano meno risorse di rete nonché di energia, in realtà sono più impegnative di altre applicazioni, come la trasmissione di file o un breve video, normalmente considerate assai più dispendiose.

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Lo studio di Alcatel-Lucent è il primo al mondo a fare luce su questi aspetti ed è stato reso possibile dall’impiego di specifici strumenti che la stessa azienda rende disponibili per la misurazione e il monitoraggio statistico del traffico in rete, in particolare il Wireless Network Guardian, o WNG, un prodotto di “Network Analytics” che integra funzionalità di analisi di prestazioni della rete, Qualità d’Esperienza sul fronte utente e altri tool di analisi.

Delle trentanove applicazioni considerate nello studio, dodici si qualificano come le più esigenti complessivamente, quindi con il più alto volume di traffico utile e insieme quello di segnalazione di servizio, influenzate anche dal numero di utilizzatori.

Le applicazioni che “pesano” maggiormente sono Google Search e Facebook, utilizzate rispettivamente da più di due utenti su tre e da più di uno su due nel campione internazionale considerato, che ha il suo peso maggiore in Nord America e in Asia, ovvero le aree con la maggior concentrazione di traffico mobile. Seguono WhatsApp, Facebook Messenger, YouTube e una serie di social networks e servizi di posta elettronica. Si tratta di Twitter, diversi servizi di posta “client” di Hotmail, Gmail e Yahoo Mail.
Contrariamente a quanto ci si poteva forse attendere, alcuni servizi molto “data intensive”, come quelli video e dati / immagini di Netflix e Dropbox non appaiono ai primi posti, a causa del loro uso saltuario, del numerio significativo ma ancora limitato di utenti, o a causa della ottimizzazione compiuta sul traffico di servizio. In diversi casi, nota l’analisi di Alcatel-Lucent, applicazioni sono state riscritte proprio per ridurre la “tara” rispetto ai “dati utili”, con vantaggi per tutti i soggetti della filiera.

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Loiola: dati utili per i decision maker e per il dibattito sulla Net Neutrality

“In questo momento si stanno confrontando due esigenze diverse e spesso contrastanti: l’aumento di prestazioni delle reti mobili, ormai paragonabili a quelli delle reti fisse, che spinge la crescita delle applicazioni, e la necessità per gli operatori di trovare un equilibrio tra investimenti e ritorno economico. Conoscere quel che effettivamente succede sulle reti è fondamentale, anche al fine di elaborare strategie alternative”, osserva Roberto Loiola, presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent. “Mentre in tutto il mondo si accende il dibattito su temi, come quello della neutralità della rete, che riflettono comunque il concetto che la rete è una risorsa non illimitata, il settore va verso una ottimizzazione delle infrastrutture, secondo il concetto di Hetnet, cioè delle reti eterogenee, che sono alla base anche degli sviluppi attesi nei prossimi anni con il 5G, ma già oggi puntano su un mix di reti macro, metro, small”.

“Strumenti come quelli messi a disposizione da Alcatel-Lucent – dice ancora Loiola – offrono oggi un contributo per ottimizzare i dispositivi, i loro sistemi operativi, le applicazioni e aiutare gli operatori a far fronte alla crescita inarrestabile dei dati in un quadro di sostenibilità economica e di qualità del servizio”.