Arriva direttamente dall’Università dell’Indiana e del North Carolina questo prezioso vademecum per evitare inutili sprechi di acqua e alleggerire quindi le bollette

Al primo posto tra i sistemi per risparmiare acqua all’interno delle nostre abitazioni c’è quello di usare servizi igienici, docce, rubinetti, lavastoviglie e lavatrici efficienti. Questo accorgimento infatti garantisce da solo un risparmio di almeno il 45% il consumo di acqua.

Tuttavia c’è ancora margine per ridurre ulteriormente di un quarto gli sprechi, per esempio azionando le lavatrici solo a pieno carico e ridurre il tempo di permanenza sotto l’acqua della doccia, accorgimenti che portano ad un risparmio del 30%. Ma anche dietro all’alimentazione si nascondono quantitativi enormi di acqua utilizzati per la produzione, che nemmeno sospetteremmo. Dopo la classifica di Coldiretti sui prodotti che costano di più all’ambiente in termini di emissioni di CO2 e consumo di carburante, arriva un nuovo studio sugli alimenti che necessitano del maggiore quantitativo di acqua per essere prodotti. Nella top ten realizzata da Water Footprint Network al primo posto troviamo il tè, ma anche le mele, il maiale e la birra non scherzano in quanto a utilizzo di questa preziosa risorsa che diventa sempre più scarsa.

False credenze e buon senso

Non bisogna invece credere a chi sostiene che lavare i denti e il viso sotto la doccia porti un vantaggio in termini di spreco: in realtà il flusso dell’acqua del lavandino è oggettivamente minore rispetto a quello della doccia, quindi nessun risparmio.

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Gli studiosi hanno quantificato i risparmi idrici, e di conseguenza in bolletta, legati alla messa in atto di pratiche di buon senso di ognuno. La tutela dell’ambiente può avvenire prima di tutto all’interno delle nostra mura domestiche e dalla coscienza dei singoli individui e delle famiglie.

“Poiché la disponibilità idrica è destinata a diventare un problema sempre più pressante nei prossimi decenni è incoraggiante scoprire che le famiglie hanno la possibilità concreta di ridurre in modo sostanziale il consumo di acqua domestica”.