Il WWF lancia l’allarme: nel mondo esistono solo 3.200 tigri selvatiche ed entro 10 anni potrebbero estinguersi definitivamente

Le tigri sono in pericolo e potrebbero sparire dalla faccia della Terra in una manciata di anni. L’allarme è lanciato dal WWF in occasione della Giornata Mondiale della tigre che si tiene ogni anno il 29 luglio. In 100 anni, la popolazione di questo maestoso felino, che come tutti i suoi simili pare discenda da un fossile scoperto in Tibet, è diminuita addirittura del 97%. Oggi si stima che nel mondo siano presenti solo 3.200 esemplari di tigri selvatiche, che potrebbero però estinguersi nell’arco di appena un decennio. Il WWF ha quindi lanciato l’iniziativa “Save the Tigers” per informare l’opinione pubblica sui pericoli che minacciano l’esistenza di questo animale.

Bracconaggio e medicina tradizionale mettono a rischio le tigri

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Il WWF sottolinea come il pericolo maggiore per l’esistenza delle tigri arriva dal bracconaggio. La pelliccia e le ossa di questo felino, così come le corna di rinoceronte, sono molto richieste in Asia. In particolare, in Cina viene prodotto un vino miscelato con ossa di tigre che è molto ricercato dall’elite e si dice abbia poteri afrodisiaci. Secondo il Newtwork Traffic, la rete di monitoraggio sul Commercio ella fauna selvatica realizzata dal WWF e IUNC, un minimo di 1.590 tigri è stata preda dei bracconieri tra il gennaio del 2000 e aprile 2014. In media si stima che vengano uccisi due animali a settimana, un numero troppo elevato per permettere la sopravvivenza della specie.

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Nel 2010, durante il Summit Tiger, i Paesi in cui questo animale è ancora presente in cattività si sono riuniti a San Pietroburgo per sancire l’obbiettivo Tx2, ovvero raddoppiare la popolazione delle tigri selvatiche entro il 2022. Le difficoltà a censire il numero degli esemplari e la caccia di frodo stanno però mettendo a serio rischio il raggiungimento di questo condivisibile proposito.