Dormire poco mette i bambini a rischio di ingrassare: l’allarme è lanciato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), che mette in luce un forte legame tra qualità del sonno e obesità infantile

Non sarebbero quindi solo l’umore altalenante e la difficoltà di concentrazione le conseguenze della carenza di riposo da parte dell’organismo.
E’ ormai dimostrato che dormire bene apporta numerosi benefici: rinforza la memoria, aiuta a prevenire le malattie degenerative del cervello, come l’Alzheimer e fa bene anche alla linea. Viceversa, chi soffre di disturbi del sonno quali le apnee notturne o chi dorme poco a causa dell’insonnia, in aumento anche a causa della crisi economica, rischia di compromettere seriamente la propria salute: oltre ad aumentare le probabilità di sviluppare malattie cardiache, diabete e cancro, sembra che favorisca l’invecchiamento precoce del cervello.

Sonno e patologie croniche

“La durata del sonno – spiega Paolo Brambilla, coordinatore del gruppo di lavoro della Sipps ‘Obesità e stili di vita’ – sembra essere associata a patologie croniche: non solo obesità ed insulino-resistenza ma anche diabete mellito di tipo 2, disturbi cardiovascolari ed aumentata mortalità”. Brambilla lancia un preoccupante allerta: “La metanalisi degli studi pediatrici mostra come per ogni ora di sonno in più il rischio di sovrappeso e obesità risulti ridotto in media del 9%. Studi epidemiologici suggeriscono infatti che soggetti, sia adulti che bambini, definiti come ‘short sleepers’ tendono ad avere un maggiore indice di massa corporea (Bmi), una maggiore percentuale di grasso corporeo e una maggiore circonferenza della vita nei confronti di chi rispetta le ore di sonno raccomandate”. Una recente ricerca europea che ha interessato anche l’Italia ha evidenziato che gli adolescenti che dormono meno di quanto consigliato dagli esperti presentano un Bmi più elevato. E non finisce qui, sembra che “anche la regolarità, e non solo la durata media, del sonno sarebbe importante a fini preventivi”.

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“Il sonno – spiega Elvira Verduci, componente del consiglio direttivo della Sipps – è un processo fondamentale nella vita di ogni individuo e in età pediatrica contribuisce alla salute e alla crescita del bimbo”.

Una corretta igiene del sonno

Quanto dovrebbe dormire un bambino per non mettere a rischio la salute?
Sotto i 5 anni di età non si dovrebbe mai scendere al di sotto delle 11 ore di sonno. I bambini fra i 5 e i 10 anni dovrebbero dormire almeno 10 ore, mentre a partire dai 10 anni sono 9 le ore di sonno consigliate. Diversamente, si potrebbero innescare meccanismi che facilitano l’insorgere di obesità e malattie croniche. Potrebbe ad esempio verificarsi un aumento di appetito a causa di un’alterazione delle molecole che lo controllano. Altri studiosi vedono come maggior pericolo il fatto che rimanendo svegli più a lungo i bambini sarebbero più invogliati a mangiare cibi ipercalorici o dovrebbero affrontare una sonnolenza e una stanchezza diurna che limitando l’attività fisica instaurerebbero un circolo vizioso tra il sonno insufficiente e la riduzione del consumo di energie.
“Importante compito del pediatra e dei genitori è quindi quello di educare fin dai primi anni di vita non solo a corrette scelte alimentari ma anche a corretti stili di vita quali un’adeguata attività fisica ed un’abitudine regolare al sonno sia in termini di qualità che di quantità – conclude Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – Le indicazioni riguardo una corretta igiene del sonno sono solo un aspetto di quello che è un più ampio discorso su un corretto stile di vita”.