All’Università di Urbino gli studenti in attesa del cambio di sesso avranno un doppio libretto con un alias da utilizzare per proteggere la propria privacy

Il Senato Accademico dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo ha oggi deciso con una delibera di fornire agli studenti e alle studentesse in attesa di riattribuzione del sesso un doppio libretto universitario per tutelare la loro privacy. A questi soggetti sarà fornito un alias da utilizzare per le attività universitarie quotidiane come iscriversi agli esami, andare in biblioteca o in mensa, riscuotere una borsa di studio o effettuare una candidatura.

L’obiettivo dell’inziativa del doppio libretto è evitare agli studenti transgender di essere costretti a rivelare dettagli intimi che appartengono solamente alla propria sfera privata e possono portare, anche se si spera non sia così, a forme di discriminazione che li costringono ad abbandonare gli studi.

Doppio libretto per la privacy dei transessuali

[blockquote style=”4″]“Una scelta di rispetto.  – si legge nella nota dell’ateneo marchigiano – Dover troppo spesso giustificare in pubblico la diversità tra l’identità scelta e quella anagrafica costringe lo studente o la studentessa a rivelare un dato intimo e privato e a volte anche a subire il pregiudizio se non la violenza psicologica o fisica, che può anche portare all’abbandono degli studi”.[/blockquote]

Fino alla sentenza del tribunale, la documentazione amministrativa rimarrà immutata. Alcune procedure come Erasmus, trasferimento di sede, proclamazione di Laurea e titolo di dottorato, non potranno essere espletate utilizzando l’alias.

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L’iniziativa del doppio libretto è già in uso all’Università di Torino e Bologna, nel Politecnico del capoluogo piemontese e, ultimo in ordine di tempo, all’Università di Padova. Anche a Pisa tempo fa si era discussa la possibilità, su richiesta della studentessa transessuale Sophia, di modificare gli attestati di laura per gli studenti che hanno cambiato sesso una volta concluso il proprio percorso studi.