Neutralizzare malattie come il diabete e la sclerosi multipla con un semplice vaccino come quelli che curano una vasta gamma di allergie? Forse sarà possibile, grazie allo studio pubblicato su Nature Communication, condotto dai ricercatori dell’Università di Bristol, che ha individuato i presupposti per realizzare un’efficace immunoterapia antigene specifica

Guidati da David Wraith, professore di patologia sperimentale, gli studiosi hanno pensato ad un procedimento che è una sorta di desensibilizzazione. Come si fa finora con alcuni tipi di allergie, si cerca di rieducare le cellule cattive invece che ucciderle.

Desensibilizzare il sistema immunitario

Queste cellule impazzite si rivoltano contro le strutture dell’organismo in cui vivono, innescando meccanismi che si ritrovano non solo nel diabete e nella sclerosi a placche, ma anche in altre malattie su base autoimmune come il morbo di Basedow che attacca la tiroide, il lupus eritematoso sistemico e in generale le malattie reumatiche e quelle che attaccano il connettivo. Per le patologie autoimmuni, lo scopo è quello di riprogrammare le cellule a non rivoltarsi contro l’organismo, per esempio inserendo brandelli di proteine (antigeni) che facciano scattare una specie di interruttore, che spegna all’istante e definitivamente l’aggressione. Quello che abbiamo trovato, ha affermato da parte sua Bronwen Burton, ricercatrice di punta del gruppo di Bristol, è che somministrando specifici frammenti proteici del mosaico antigenico ​​in una forma solubile siamo stati in grado di desensibilizzare il sistema immunitario, attraverso dosi progressive.

Leggi anche:  Quanti passi al giorno servono per tenersi in forma? Se sei donna, meno di quanto pensi

Verso un’immunoterapia antigene specifica

La speranza è quella di arrivare a vere e proprie immunoterapie per le singole patologie, basate sulla proteina o antigene che il corpo percepisce come conflittuali. Sembra che la tecnica sia effettivamente in fase di sviluppo attraverso l’azienda biotech Apitope, spin-off dell’Università di Bristol. Si cerca in questo modo di andare oltre le terapie immunosoppressive, con gli svantaggi in termini di effetti collaterali che queste comportano, per arrivare ad un ripristino dei meccanismi regolatori naturali. Secondo il Professor Wraith, bisognerebbe arrivare ad una immunoterapia antigene-specifica, aprendo così una via importantissima alla cura dei disturbi su base autoimmune.

La scienza si sta comunque già muovendo con ottimi risultati nell’ambito della cura della sclerosi multipla, con importanti farmaci già disponibili, mentre altre molecole promettenti arriveranno a breve. Si va verso farmaci ancora più sofisticati, anticorpi monoclonali e non solo, in grado di individuare e fare leva sull’interruttore che accende le reazioni disattivando i processi autoimmuni.