Intel e Fossil: perché lo smartwatch sarà un successo

Due aziende leader nei rispettivi settori e una partnership che nessun altro competitor può vantare. Innovazione e design in un mix che si annuncia vincente

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gli smartwatch sono gli indiscussi protagonisti dell’IFA di Berlino, che chiude ufficialmente mercoledì. Tutti i principali big del mondo dell’informatica di consumo hanno realizzato i loro orologi intelligenti: da Samsung ad Asus, passando per LG, Motorola e Sony. In attesa di scoprire cosa intende fare Apple nel mondo dei wearable con la conferenza programmata per domani sera alle 19.30 italiane, il panorama degli smartwatch potrebbe riservare ancora qualche sorpresa. Lo scorso venerdì infatti Intel e Fossil hanno annunciato una partnership su un futuro indossabile, a detta di tutti uno smartwatch (Fossil non può trarre in inganno). Per Intel si tratta di una novità solo in parte. Già qualche tempo fa Big Blue aveva comunicato la collaborazione con SMS Audio per un prossimo auricolare biometrico. L’obiettivo è concentrarsi sull’hardware per lasciare che altri studino le soluzioni di design. Una scelta che, per un’azienda che sviluppa chip, è più che condivisibile.

L’utente non è un fossile

Quella tra Intel e Fossil potrebbe diventare la migliore collaborazione nel panorama degli smartwatch? Lasciando per un attimo il punto di vista della costruzione dell’oggetto in sé, che Intel non dovrebbe avere troppi problemi a portare a termine, concentriamoci sul resto. Gli smartwatch visti a Berlino, fatta eccezione per il Moto 360 di Motorola, sono tutti abbastanza brutti. Grandi, quadrati o tondi ma pur sempre un oggetto che di indossabile ha ben poco e che rischia di fare la fine dei Google Glass, ovvero un oggetto di nicchia per un uso di nicchia. Compagnie come Rolex, Tag Heuer, Swatch e Fossil sanno invece quello che le persone vogliono indossare e le informazioni che possono essere utili quando ci si trova in giro e l’unico gesto più usuale da fare è quello di alzare il polso e gettarvi uno sguardo. Fossil lo sa e lo dirà a Intel. Questo non vorrà dire avere l’assoluta verità tra le mani ma rappresenta indubbiamente un certo vantaggio nei confronti dei concorrenti che, seppur avendo interpellato i principali esperti nel settore, non hanno pensato di lavorare così vicino ad una major come Fossil.

Leggi anche:  Riello UPS: il 2023 è stato l’anno dell’impegno nella protezione dei Datacenter