Secondo quanto riporta “La Stampa”, la marijuana di Stato a scopo terapeutico in Italia sarà presto una realtà

Dopo polemiche e complicazioni varie, sembra che sia stato dato finalmente il via libera dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, anche se la notizia verrà resa ufficiale entro la fine di settembre.
Ma chi produrrà la cannabis terapeutica? Stando a quanto riporta il quotidiano torinese, i farmaci a base di marijuana saranno prodotti dall’Esercito, in particolare da un Istituto farmaceutico militare con sede a Firenze.

I molteplici effetti terapeutici

Proprio questo stabilimento, infatti, sta producendo farmaci anche per il settore civile, oltre che militare.

Usata in molti casi soprattutto per la terapia del dolore, la cannabis terapeutica, i cui benefici nella cura dei sintomi di gravi malattie neurologiche sono ormai stati confermati, viene ad oggi importata dall’estero.

Le sue proprietà mediche sono da anni al centro della ricerca scientifica, con studi volti a dimostrarne i molteplici effetti terapeutici come la prevenzione delle infiammazioni del cervello e del midollo spinale e il potenziale curativo sui malati di sclerosi multipla; ma c’è anche chi sostiene che la cannabis induca ansia e depressione e altri effetti collaterali sulla salute anche se non si è dipendenti dai cannabinoidi.

 

Una procedura ancora macchinosa

E’ soprattutto all’estero che la cannabis terapeutica viene impiegata in modo più massiccio, con migliaia di pazienti che ne beneficiano. L’Italia in questo è ancora indietro, nonostante la prima legge che ne autorizza l’uso terapeutico risalga al 1990 e l’ultima al 2007. Negli ultimi anni quattro regioni, Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, hanno disciplinato il settore con delibere per garantire la copertura finanziaria per l’approvvigionamento dei farmaci. Anche in queste regioni rimane tuttavia piuttosto difficile e macchinosa la procedura per riuscire ad ottenere da una farmacia ospedaliera i farmaci a base di cannabis.

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