“Pensa globale, agisci locale”: la proposta di SABER contro il digital divide

Fino a 6 milioni di famiglie europee potrebbero connettersi a Internet via satellite grazie a voucher erogati direttamente dalle Regioni, con il coordinamento dell’UE

Sono 6 milioni le famiglie europee ancora prive di un accesso ai servizi a banda larga fissa (ADSL o fibra ottica), nonostante la banda larga satellitare sia ormai disponibile in tutta l’Unione Europea (fonte “Digital Agenda Scoreboard 2014” Commissione Europea, giugno 2014).

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Una possibile soluzione arriva oggi dal progetto europeo SABER (Banda larga satellitare per le Regioni europee), che propone di ridurre il digital divide nelle aree rurali d’Europa adottando un programma generale coordinato dalla UE (tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) o dai governi nazionali per finanziare, tramite voucher, l’adozione di apparecchiature satellitari da parte dei cittadini, delegandone l’attuazione, la gestione e la consegna alle singole Regioni.

La proposta è stata lanciata in occasione della conferenza finale del progetto dal titolo “La banda larga per le regioni europee, dalla disponibilità alla penetrazione: il contributo del satellite”, che ha riunito oggi a Bruxelles i rappresentanti di 21 autorità regionali europee, esperti satellitari e stakeholder.

Alla conferenza, organizzata con il patrocinio ufficiale della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, sono intervenuti fra gli altri Mercedes Bresso, eurodeputato, ex presidente del Comitato delle Regioni e della Regione Piemonte; Michel Lebrun, attuale Presidente del Comitato delle Regioni; Michel de Rosen, Presidente e Amministratore Delegato di Eutelsat e Presidente di ESOA, l’Associazione degli Operatori Satellitari Europei; Eric Béranger, Responsabile del Programma Sistemi Spaziali di Airbus Defence and Space (ex Astrium) e Gerson Souto, Responsabile Sviluppo di SES Broadband Services.

“La partnership di SABER ha prodotto molti risultati in un lasso di tempo relativamente breve contribuendo ad aumentare la consapevolezza che la banda larga satellitare ha le capacità di ridurre immediatamente il digital divide in Europa e a condividere le buone pratiche a beneficio delle regioni europee. Un’ottima base di partenza per gli sviluppi futuri” ha dichiarato Davide Zappalà, Presidente del CSI-Piemonte.

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“La banda larga satellitare – ha aggiunto Michel de Rosen, Presidente di ESOA, parlando a nome degli operatori satellitari – è una soluzione pratica e attuabile al giorno d’oggi. Tuttavia sono ancora presenti nell’UE due importanti ostacoli a un più rapido utilizzo di questa tecnologia. Il primo è l’inadeguatezza della politica dell’Unione Europea nello stimolare la conoscenza, l’accettazione e l’adozione della tecnologia satellitare, diversamente da quanto avviene in Nord America e in Australia. Il secondo è la gestione frammentata dei fondi pubblici tra la Commissione europea, gli Stati-membri e le Regioni.

Iniziative analoghe già adottate in Piemonte, in Galizia (Spagna) e nella regione d’Eure-et-Loir (Francia) si sono dimostrate efficaci sia nel superare gli ostacoli rappresentati dai costi iniziali di hardware e connessione sia nel distribuire al meglio i fondi pubblici. Le famiglie residenti in zone non connesse, infatti, hanno diritto a un voucher o a un sussidio che copre il costo di fornitura e installazione dell’apparecchiatura satellitare. Per garantire la concorrenza sul mercato, inoltre, i voucher possono essere scelti tra una vasta gamma di fornitori.