Wireless Heathrow: la smart city prende il volo

Intervista con il responsabile delle soluzioni radio e WLAN di uno dei più grandi aeroporti del mondo. La copertura Wi-Fi – erogata anche a milioni di passeggeri – richiede tremila access point e la condivisione è un fattore critico per gli utenti professionali

A giugno, in occasione della convention europea di Aruba Networks sul Lago Maggiore, Data Manager ha avuto la possibilità di intervistare David Draffin, Rf Systems Infrastructure Architect di Heathrow Airport, la società (controllata dalla spagnola Ferrovial) che gestisce uno dei maggiori aeroporti europei. Draffin era stato invitato a presentare un keynote dedicato alle soluzioni di connettività senza-fili di Heathrow, che per quanto concerne gli spazi interni e nelle immediate adiacenze delle zone di stazionamento dei velivoli, utilizza tecnologie WLAN di Aruba.

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«In effetti, esordisce Draffin, la mia responsabilità non riguarda solo il Wi-Fi, ma anche la connettività estesa ai due chilometri quadrati delle piste di Heathrow, dove recentemente abbiamo realizzato un progetto basato sulla tecnologia radiomobile LTE orientato a fornire connessioni dati mission critical ai veicoli che percorrono le corsie loro riservate per espletare ogni sorta di attività, dalla gestione dei bagagli agli interventi di rifornimento, manutenzione, pronto intervento. Mi occupo inoltre delle comunicazioni voce mission critical, con ricetrasmittenti basate sullo standard Pmr (Professional mobile radio) dominante nel Regno Unito, l’Mpt1327».

Con una “popolazione” di oltre 75mila addetti per un migliaio di imprese coinvolte, l’aeroporto londinese potrebbe essere da solo un buon laboratorio di sperimentazione delle tecnologie e delle applicazione di una smart city. «Di fatto Heathrow è una smart city – riconosce Draffin – o almeno è proprio in questa chiave che stiamo pianificando le sue infrastrutture. La connettività senza-fili non è la sola forma disponibile, ci sono anche molti punti cablati. Il costante principio ispiratore è il pragmatismo, scegliere sempre la tecnologia più opportuna e farlo in modo pienamente condiviso, proprio come agirebbe una municipalità nei confronti degli utilizzatori dei suoi vari servizi. Non solo per una questione di economia, ma per assicurare il massimo livello di efficienza e collaborazione».

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La WLAN di Heathrow è costituita da circa 3.000 Access Point Aruba, una buona parte dei quali a standard 802.11n. In totale, su questa rete sussiste circa un centinaio di Ssid e sono una novantina le imprese professionali che gestiscono le rispettive reti logiche. «Esistono anche stazioni base di standard più lento e diversi punti che utilizzano già l’ultimo uscito “ac”, da 1 gigabit al secondo. Anche qui il criterio consiste nel dispiegare solo la tecnologia adeguata alle richieste». In aeroporto, racconta Draffin, la prima grossa implementazione Wi-Fi comprendente anche i servizi di natura commerciale da erogare ai passeggeri in transito, risale agli anni 2007-2009. «Era un’epoca completamente diversa, il Wi-Fi era poco noto e in aeroporto veniva solo considerato un “nice to have”, un servizio richiesto da pochi passeggeri della business class. Nel corso del tempo – prosegue Draffin – la richiesta di banda e il numero di connessioni aumentano a dismisura e i livelli di soddisfazione generati dai clienti paganti erano precipitati in fondo alle classifiche dei grandi aeroporti mondiali».

Parte così nel 2012 un piano per la riqualificazione dell’offerta commerciale Wi-Fi di Heathrow che oggi è tornata a essere di prima qualità e molto apprezzata. «A distanza di cinque anni, il mondo è cambiato, il Wi-Fi lo usano tutti e quasi tutti si aspettano che sia anche gratuito!». Per questo, Heathrow ha sviluppato un business model misto, che prevede per il pubblico che frequenta gli spazi dell’aeroporto una prima fascia di 45 minuti di connettività gratuita a 100 megabit in download. «Sufficienti per la lettura della posta e dei video a bassa risoluzione», spiega Draffin. Gli utenti che si registrano per ricevere la fidelity card di Heathrow, ricevono altri 45 minuti, gratuitamente. «Ma possono ricevere offerte e buoni sconto dai tanti negozi aperti nell’aerostazione» precisa Draffin. Ulteriori slot di connettività o collegamenti a banda ancora più larga si possono acquistare a parte. «Per il futuro di questa infrastruttura prevedo una continua crescita in direzione della collaborazione e della condivisione dei dati. Heathrow è una sistema molto complesso, che coinvolge tantissimi attori; l’efficienza complessiva, la puntualità dei voli, dipendono molto dalla nostra capacità di supportare le persone giuste al momento giusto perché ogni ritardo si ripercuote a cascata».

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La stessa finalità riguarda il personale logistico, tecnico e di emergenza che opera sulla pista, quasi sempre a bordo di un veicolo. «In questo caso, per dare connettività abbiamo scelto uno standard di telefonia cellulare, LTE, che utilizziamo solo per la parte dati, attraverso un contratto con l’operatore 4G UkBroadband. La banda larga mobile risponde bene alla nostra richiesta di servizi molto avanzati, che comprendono per esempio il trasporto di video di sorveglianza e pronto intervento e il fatto di doversi adattare a una velocità abbastanza elevata. Il Wi-Fi è solo una tecnologia nomadica e non è in grado di dare connessione a un mezzo in movimento a 20, 30 miglia orarie.» Il piano di implementazione ha spinto Heathrow a dotare ciascun veicolo di un radio-modem provvisto di interfaccia 4G per la connessione di back-haul verso l’infrastruttura di rete dell’aeroporto, mentre a bordo dei vari mezzi e nelle immediate vicinanze la connettività viene ridistribuita in normale modalità Wi-Fi, consentendo agli operatori di servirsi di dispositivi e notebook standard.