Soundreef batte SIAE

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Negli ultimi tempi sono nati alcuni strumenti più adatti all’economia della Rete. In questo panorama, che comporta una diversa concezione del diritto d’autore, si è affacciata, nel 2011, una società che ha messo a punto un sistema alternativo a quello spesso criticato della SIAE

Soundreef è una società di diritto inglese che opera nel campo delle royalties musicali, in particolare di quei diritti tradizionalmente gestiti dalle società di raccolta dei compensi come SIAE. Amministra sia i diritti di pubblicazione (copyright e composizioni) sia i diritti sulle registrazioni master (diritti connessi e affini) per le aziende che utilizzano musica d’ambiente, in Europa: supermarket, centri commerciali, ristoranti, negozi di elettronica, etc.

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Abbiamo intervistato Davide D’atri – Founder di Soundreef.

Qual è la storia di Soundreef?

Soundreef è un’azienda inglese che nasce nel settembre 2011. Soundreef oltre a rilasciare autorizzazioni per l’utilizzo di musica, recupera e ripartisce royalty per conto di autori, compositori, editori ed etichette, garantendo finalmente un’alternativa, in Italia, alla SIAE. In un unico semplice pacchetto, Soundreef amministra sia i diritti di pubblicazione (diritti sul copyright e sulle composizioni) sia i diritti sulle registrazioni master (diritti connessi e affini).

I principali servizi di Soundreef sono Soundreef in-store e Soundreef live. Il primo, nato nel 2011, si occupa di musica di sottofondo nei grandi esercizi commerciali ed il secondo, nato nel 2014, si occupa di musica suonata nei concerti.

Come funziona il servizio?

Soundreef in-store licenzia cataloghi musicali alle grandi catene di esercizi commerciali che possono comprare la licenza di diffusione di musica al pubblico da Soundreef invece che da SIAE o SCF. Risparmiando fino al 50% sui costi SIAE/SCF. Gli autori e gli editori possono finalmente visualizzare dove viene suonata la loro musica e percepire i compensi che gli spettano entro 6 mesi dall’utilizzazione.

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Soundreef live rilascia autorizzazioni alla performance di musica in pubblico. Per la prima volta gli autori dei brani possono visualizzare i propri guadagni dopo solo 7 giorni dal concerto ed essere pagati entro 90gg. Inoltre, hanno il borderò digitale invece che cartaceo che impedisce quindi errori di trascrizione. Anche in questo caso gli organizzatori di concerti risparmiano fino al 50% rispetto alle tariffe SIAE.

Ad oggi quali sono i  risultati raggiunti?

Soundreef opera in vari paesi nel mondo tra cui UK, USA, Italia, Francia, Svezia, Repubblica Ceca, India, Grecia, Russia, Israele, Irlanda, Costa Rica, Nuova Zelanda, Svizzera e Spagna. Solo in Italia licenziamo la nostra musica a oltre 3000 punti vendita appartenenti alle maggiori catene di esercizi commerciali italiane.

Abbiamo un database di 150.000 brani per il Soundreef in-store e circa 300 autori italiani si sono già iscritti al servizio di Soundreef live.

Qual è il vostro business model?

Analizziamo cosa viene suonato, incassiamo i proventi dagli utilizzatori, rendicontiamo semplicemente ed analiticamente i proventi incassati, tratteniamo una percentuale e giriamo il resto agli aventi diritto.

Il Tribunale di Milano oggi  ha stabilito che le attività di Soundreef sono perfettamente legittime in Italia e che è assolutamente lecito essere in concorrenza con la SIAE. Mi racconti cosa è successo?

Hanno provato ad inibire le attività di Soundreef in Italia con un procedimento cautelativo urgente. Hanno perso in primo grado ed anche in appello nel giro di pochi mesi. Per far capire la grandezza di tale risultato la cosa migliore è riportare fedelmente le parole dei giudici dell’appello:  “Non vi sono allo stato sufficienti elementi per ritenere che la diffusione di musica da parte di Soundreef nel territorio italiano sia illecita in forza della riserva concessa alla SIAE dall’art. 180 L. aut. nè sembra infatti potersi affermare che la musica (…) gestita da Soundreef e da questa diffusa in Italia in centri commerciali GDO e simili, debba obbligatoriamente essere affidata all’intermediazione di SIAE. Una simile pretesa entrerebbe in conflitto con i principi del libero mercato in ambito comunitario e con i fondamentali principi della libera concorrenza”.

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Cosa cambierà ora per la Vostra azienda?

In realtà internamente non molto. Siamo sempre stati sicuri della legalità delle nostre operazioni. Ma probabilmente gli utilizzatori avranno più fiducia a comprare licenze da noi.