Se la frutta è considerata un elisir di lunga vita per l’organismo, non altrettanto si può dire dei succhi di frutta industriali, che secondo una ricerca australiana pubblicata sulla rivista Appetite, rischiano di danneggiare il cuore

L’allerta è lanciato da un team di ricercatori della Swinburne University of Technology, che mettono in guardia sugli zuccheri contenuti nelle bevande industriali, che possono compromettere a lungo andare la salute e determinare dei gravi rischi. Grazie a un recente studio sembra si riscatti almeno il succo d’ananas, che sembra possa essere utilizzato al posto del liquido di contrasto per le risonanze magnetiche.

Aumenta la pressione sanguigna centrale

Lo studio ha messo in luce come il consumo regolare di bevande dolci possa aumentare in maniera significativa la pressione arteriosa centrale. Le conseguenze più dirette, come fa notare il dottor Matthew Pase, sono l’aumento del rischio di infarto, di angina e un certo decadimento delle capacità cognitive. “I risultati – spiega il dottor Pase – suggeriscono che l’uso quotidiano di succo di frutta può aumentare la pressione sanguigna centrale, che è conosciuta per essere associata con il rischio di malattie cardiovascolari e deterioramento cognitivo”.

Se nell’opinione comune si tende spesso ad associare il succo di frutta ad un alimento sanno, in quanto fonte di vitamine e minerali, i risultati di questa ricerca smentiscono quella che di fatto è una falsa credenza, in quanto “sebbene i succhi possono avere vitamine essenziali, comunemente contengono elevate quantità di zucchero, con fibra trascurabile. Il consumo di succo di frutta frequente può contribuire all’assunzione eccessiva di zucchero, tipico della popolazione occidentale, esacerbando la prevalenza di malattie cardiovascolari e ipertensione”.

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Un bric di succo come 7 cucchiaini di zucchero

Bisogna considerare poi che i succhi confezionati in realtà contengono poche vitamine, spesso integrate artificialmente, mentre rimane sempre molto elevato il loro contenuto di zuccheri, come i soft drink.

Per questo non sarebbe scorretto associare un succo d’arancia industriale sul mercato al contenuto in zuccheri di altre bevande da party: un bric da 250 ml contiene infatti oltre 100 calorie e/o mediamente sette cucchiaini di zucchero.

E’ facilmente comprensibile il rischio insito nel suo consumo, se si pensa che  l’Organizzazione mondiale della Sanità ha raccomandato di non superare i sei cucchiaini di zucchero al giorno.