Ue: l’embedding di un video non viola il copyright

L'embed non viola il copyright

La Corte Ue ha stabilito che embeddare un video preso da un’altra piattaforma di videosharing legale non costituisce violazione di copyright

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha multato l’Italia per la scorretta gestione dei rifiuti, ha stabilito che è lecito inserire tramite embedding un video senza che si violi il diritto d’autore. Piattaforme di videosharing come YouTube, i cui filmati sono meno visti rispetto a quelli di Facebook, permettono da anni di inserire legalmente all’interno del proprio sito i video caricati dagli utenti e ciò è perfettamente lecito. Questa operazione non costituisce una violazione anche se il contenuto non rispetta il copyright.

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La Corte Ue ritiene infatti che l’embedding non serva a raggiungere un nuovo pubblico rispetto a quello a cui era destinato il video in precedenza, in quanto il contenuto è già disponibile a tutti. Nel caso di filmati visibili solo su abbonamento, ad esempio, si incorrerebbe invece in una violazione.

Corte Ue: embedding e linking sono attività lecite

La decisione del tribunale Ue nasce da una segnalazione di BestWater International, un’azienda tedesca nel settore dei filtri per l’acqua. La società aveva denunciato alcuni agenti di un suo concorrente che avevano inserito sui propri siti un video commerciale sui propri prodotti prendendolo da YouTube. Lo scopo di questa operazione era probabilmente quello di effettuare una pubblicità comparativa.

Basandosi sulla sentenza del caso Göteborgs-Posten, che ha stabilito che il linking non costituisce un nuovo atto di comunicazione, la Corte europea ha deciso che anche per l’embedding valgono le stesse regole. In sostanza, inserire video proveniente da altre piattaforme sul proprio portale è perfettamente lecito se il pubblico a cui è destinato è lo stesso di quello previsto dagli autori del filmato.

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Qualche tempo fa la SIAE, che ora deve vedersela per la prima volta con un concorrente, aveva minacciato alcuni siti che trattavano di cinema di pagare per poter embeddare nelle proprie pagine i trailer dei film.