I risultati parlano chiaro, nonostante i pareri discordanti sulla sua efficacia, la sigaretta elettronica funziona ed è un successo: il 50% dei fumatori riesce a smettere con il pericoloso vizio, che è causa di oltre 40 patologie

Uno su due quindi ce la fa, secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Centro Antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco ASL TO 2 di Torino.

E con l’addio alla sigaretta, chi smette grazie all’e-cig vede gode subito dei vantaggi sulla salute quali la riduzione dei danni sulle vie respiratorie. Sono maggiori i benefici quindi, nonostante la sigaretta elettronica sia da tempo oggetto di dibattito: c’è chi dice che per togliersi il vizio siano meglio di gomme e cerotti, mentre secondo l’Aifa non aiuterebbero a smettere. Questo studio invece parla chiaro e sembra non dare adito più a dubbi. Alla luce di questi risultati sembra giusta quindi la decisione di legittimare il fumo di e-cig di seconda generazione anche nei locali, affidando alla discrezione del proprietario la decisione di consentirne o meno l’uso.

Il 50% smette, ecco la prova

Gli esperti dell’Iss hanno valutato la condizione di 34 fumatori, 18 uomini e 16 donne, di età media di 40 anni, che consumavano circa 20 sigarette al giorno da almeno vent’anni. Sottoposti a regolari controlli, i volontari sono stati monitorati e visitati, ed è stato analizzato il livello di monossido di carbonio nell’espirato con la funzione di marcatore dell’assorbimento dei prodotti di combustione della sigaretta.
Poi ogni partecipante ha fumato e-cig al posto delle tradizionali sigarette: un kit completo con il device elettronico, i caricabatterie per ricaricare il device e una serie di liquidi contenenti nicotina, con aromi scelti secondo le preferenze del fumatore.
Ai partecipanti è stato anche spiegato come untilizzare correttamente il device e le tecniche per assorbire nicotina dalla sigaretta elettronica evitando crisi d’astinenza o iperdosaggi.

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I primi risultati già dopo un mese

“Già dopo il primo mese di studio, il 74 per cento dei partecipanti utilizzava la sola sigaretta elettronica, un 18 per cento fumava sia la sigaretta elettronica che cinque sigarette normali e solo un 8 per cento dei partecipanti continuava a fumare le normali sigarette”, ha spiegato Fabio Beatrice, Direttore Centro Antifumo San Giovanni Bosco di Torino. “Chiaramente i fumatori di elettronica e i fumatori misti presentavano un valore di monossido di carbonio nell’espirato significativamente più basso – ha aggiunto il ricercatore – raggiungendo i livelli cosiddetti normali (0,3-0,5 per cento) presenti nella popolazione non fumatrice”.