Xerox rilascia un nuovo aggiornamento software per il tracciamento dell’Ebola

Per la lotta umanitaria contro l’Ebola, la Fondazione Xerox ha donato 100.000 dollari a Save the Children

Xerox annuncia l’installazione sicura nel cloud di ogni azienda dell’aggiornamento del software proprietario di gestione del monitoraggio delle malattie e delle epidemie Maven Outbreak Management Software. In questo modo, ogni agenzia e organizzazione rivolta alla salute pubblica potrà accedere in maniera più semplice e immediata al software e utilizzarlo nella lotta contro l’Ebola.

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Il software Maven è configurato per fornire il tracciamento dei contatti di Ebola e di altre malattie trasmissibili. In mancanza di un vaccino, il tracciamento dei contatti, che permette di identificare chi è a potenziale rischio di contagio, è uno degli strumenti di maggior valore disponibili per contenere e prevenire la diffusione di malattie come l’Ebola. La privacy e la sicurezza sono due aspetti molto importanti di ogni sistema che gestisce le informazioni sulla sanità pubblica, e Maven è una piattaforma sicura secondo la HIPAA, legge statunitense sulla responsabilità, portabilità e sicurezza nelle applicazioni mediche. Maven è già stato utilizzato dalle agenzie di salute pubblica in 12 giurisdizioni americane e da due stati in Australia.

“In questo momento, l’epidemia di Ebola è una delle maggiori criticità a livello globale e richiede le nostre migliori riflessioni e risorse. Le organizzazioni sanitarie di ogni natura hanno bisogno delle tecnologie necessarie a gestire l’identificazione e la diagnosi di coloro che potrebbero essere venuti a contatto con persone infette. Solo un livello di vigilanza elevato permetterà di limitare l’epidemia”, ha affermato Dave Amoriell, Chief Operating Officer della divisione Public Sector Group di Xerox. “Maven è la migliore tecnologia sul mercato per il tracciamento dei contatti e Xerox, azienda basata sui servizi e guidata dalla tecnologia, l’ha resa disponibile e accessibile tramite cloud”.

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Maven utilizza i data analytics per assicurare il tracciamento delle persone che sono state infettate o esposte a malattie trasmissibili come l’Ebola, il morbillo, la tubercolosi, l’HIV o l’influenza. La tecnologia è scalabile e può essere velocemente e rapidamente configurata per ogni tecnologia in continua evoluzione, protocollo e secondo ogni area geografica, elementi chiave per rispondere in maniera efficace alla diffusione della malattia. È una piattaforma comune che permette inoltre una semplice condivisione dei dati e l’integrazione di questi tra le agenzie che si occupano di salute in prima fila per combattere la malattia.

Diversamente da altri sistemi di gestone di casi, Maven non è un programma il cui accesso al database è strettamente limitato. Ogni dato è, infatti, disponibile e accessibile da ogni giurisdizione o professionista della sanità pubblica, locale e statale, ed è in grado di integrare i report elettronici. Il software Maven permette di monitare e gestire i casi individuati di malattia in tempo reale ed etichettarli come casi confermati, casi sospetti o persone a rischio elettronicamente o attraverso il suo portale web. Questo processo fa sì che i professionisti della sanità pubblica possano reagire al meglio alle necessità emergenti.

Inoltre, la Fondazione Xerox donerà 100.000 dollari a Save the Children per supportare il suo lavoro con le famiglie dell’Africa Occidentale che stanno affrontando le critiche conseguenze del virus.

“Contribuire in tutti i modi possibili a una soluzione è una nostra responsabilità; per questo motivo abbiamo avviato una partnership con Save the Children, in quanto ci permetterà di supportare il lavoro sul campo che viene fatto per limitare la trasmissione dell’Ebola e proteggere i bambini dell’Africa Occidentale,” ha affermato Michele Cahn, Vicepresidente di Philanthropy, Xerox. “I bambini sono sempre tra i più vulnerabili nelle emergenze, Save the Children userà queste risorse per aiutare a minimizzare la diffusione della malattia, e a ridurre l’impatto, la paura e l’isolamento che si genera all’interno delle famiglie.”

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