Facebook: il profilo di Zuckerberg attaccato dai troll

Un gran numero di troll di origine brasiliana  ha preso di mira i post pubblici del CEO con immagini, meme e testi irrisori nei commenti

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I troll sono una delle parti più fastidiose della rete. Sempre pronti a commentare qualsiasi cosa, senza motivo, per la sola voglia di dare fastidio o semplicemente di vedere il loro nome vicino a quello di qualche personaggio famoso. Ed è proprio ciò che è successo a Mark Zuckerberg, anzi al suo profilo ufficiale su Facebook. Seppur la bacheca del fondatore del più famoso social network sia chiusa, quindi nessuno può occupare la pagina persona del ragazzo con i propri post, per i più facinorosi esiste comunque una possibilità per farsi notare dal mondo, commentando i post pubblici del ragazzo. Quelli che sembrano semplici risposte, magari anche carine, possono trasformarsi in vere azioni trollesche quando attivate in contemporanea e dalla stessa località.

Attacco al sistema?

Nella giornata di ieri molti dei post pubblici di Zuckerberg sono stati presi di mira da troll provenienti dal Brasile, apparentemente senza un obiettivo ben preciso. Sotto l’annuncio del matrimonio con Priscilla Chan, ad esempio, sono cominciate a sbucare bandiere del Brasile con disegni figli dei meme più orrendi. Ma che motivo c’è di riempire in questo modo il proprio tempo libero? A quanto pare la risposta è scritta su un gruppo Facebook, ora chiuso, che pareva essere il mandante delle azioni di trolling. Secondo Techcrunch, che è riuscito a leggere qualche post prima della chiusura, l’intento è quello di raggiungere un certo numero di commenti sotto i post di Zuckerberg prima di smetterla. Il problema dei troll è molto sentito in rete. Basti pensare che ci sono gruppi organizzati che pubblicano di proposito notizie false su guerre e scontri nel mondo, per veicolare messaggi di odio e fomentare i ribelli contro un obiettivo. E’ il caso dello “Stato Islamico di Donbas e Lugant” che sostiene, con video e notizie fasulle, l’esistenza di una coalizione formata dai militanti siriani dell’Isis, dalla milizia ucraina di Donetsk e Luhansk e dai ribelli nord caucasici.

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