Materia extraterrestre in Sudafrica: la scoperta all’interno di frammenti di meteorite

Le analisi dei dati della sonda Rossetta sulla cometa 67/P hanno dimostrato che le comete non possono essere la causa della presenza di acqua sulla Terra

La sonda dell’Esa Rosetta, che è riuscita a far atterrare il lander Philae sulla cometa 67/P  Churyumov-Gerasimenko, ha fatto una scoperta sulla storia del nostro pianeta. Uno studio del team dell’Università di Berna diretto da Kathrin Altwegg, che ha analizzato i primi dati sul corpo celeste, afferma che le comete non possono essere il mezzo che ha portato l’acqua sulla Terra come ipotizzano gli astronomi.

Il deuterio smentisce la teoria sulle comete

La teoria consolidata vuole che quando il nostro pianeta è nato, ovvero 4,5 miliardi di anni fa, l’acqua non fosse presente a causa delle elevatissime temperature. Circa 3,8 miliardi di anni fa, la molecola della vita avrebbe raggiunto la Terra a seguito di un intenso bombardamento di comete e asteroidi.

Il fattore che ha permesso ai ricercatori di affermare che l’acqua non è stata portata sul nostro pianeta dalle cosiddette stelle cadenti è l’elevata presenza di deuterio nei gas emessi da 67/P Churyumov-Gerasimenko. Questo isotopo dell’idrogeno, componente principale dell’acqua pesante, è uno dei segnali utilizzati dagli scienziati per identificare da quale zona dell’Universo ha avuto origine la Terra. Nei gas della cometa visitata da Rosetta è stata trovata una quantità di deuterio superiore di oltre tre volte a quella contenuta nell’acqua terrestre, ciò significa che al momento nessuna cometa nata nel Sistema Solare può aver portato l’H2O sul nostro pianeta.

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Se non sono state le comete a portare l’acqua sulla Terra rimangono quindi solo gli asteroidi. Alcuni studi del 2012 e del 2014 sembrano corroborare questa ipotesi. In alcuni meteoriti è stata infatti trovata la stessa percentuale di deuterio di quella terrestre.