Sale e mal di testa vanno a braccetto: ridurne la quantità giornaliera nei cibi non solo diminuisce il rischio di ictus e infarto del 30% ma riduce anche l’incidenza di attacchi

E’ uno studio americano della John Hopkins University, pubblicato sul “British medical journal”, a suggerire una dieta povera di sale per contrastare l’insorgere di fastidiosi mal di testa, che spesso peggiorano anche in caso di stress.

La ricerca ha considerato un campione di 400 persone, dividendole in due gruppi: ad uno è stata somministrata una dieta speciale a base di frutta e verdura, mentre l’altro ha seguito un’alimentazione tradizionale. Tutti i partecipanti, indipendentemente dal tipo di dieta seguita, hanno insaporiti i piatti ad ogni pasto progressivamente con nove grammi giornalieri di sale, poi sei e infine tre.

La pressione bassa riduce gli attacchi

Ai volontari è stato poi chiesto di registrare durante il periodo di sperimentazione l’eventuale comparsa di alcuni sintomi quali bocca asciutta, gonfiori addominali, senso di sete continuo, affaticamento, nausea e mal di testa.
Confrontando i dati, i ricercatori hanno evidenziato che una riduzione della quantità di sale giornaliera da nove a tre grammi poteva essere messa in relazione con un significativo decrescere di episodi di mal di testa.
Gli studiosi hanno ipotizzato quindi che il sale, abbassando la pressione e riducendo i battiti cardiaci, porti ad una diminuzione dell’incidenza di mal di testa.

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