Una ricerca condotta dall’università di Cambridge mette in guardia sui rischi legati alla sedentarietà, considerandola il nemico per la salute più letale dell’epoca moderna: la pigrizia, infatti, sembra uccida due volte più dell’obesità

Ad affermarlo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, effettuato su circa 335mila europei per 12 anni. Si è calcolato che ogni anno i decessi legati ad una vita sedentaria, che è già stato dimostrato essere causa di 34 patologie diverse, sono stati 676mila contro i 337mila legati al peso in eccesso.

Basta una camminata di 20 minuti

Gli italiani sono i primi ad essere chiamati in causa e a dover correre ai ripari, dato dal XXXIV Congresso nazionale della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) è emerso chesoprattutto i più giovani, sono tra i più pigri al mondo.
Tuttavia anche i più sedentari possono ancora rimediare: basta una semplice camminata di 20 minuti al giorno per salvare la vita. Del resto, ormai è stato ampiamente dimostrato che fare attività fisica comporta numerosi benefici per l’organismo, allungando di molto le aspettative di vita.
Escludendo la sedentarietà, il tasso di mortalità in Europa si ridurrebbe del 7,5%, contro un -3,6% che si otterrebbe cancellando l’obesità.

Nemmeno i magri sono al sicuro se pigri

Il team di studiosi, guidati dal norvegese Ulf Ekelund, appassionato di sci di fondo e sportivo – hanno seguito 334.161 europei per 12 anni, monitorando annualmente livelli di esercizio fisico, girovita e i decessi.

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“Il massimo del rischio di morte precoce e’ stato registrato nella categoria degli inattivi – riassume lo scienziato alla Bbc – e il dato vale per tutti: persone normopeso, sovrappeso, obese”.
La pigrizia fa danni indipendentemente dal peso, dunque. Nemmeno i magri possono sentirsi immuni dai rischi per la salute legati all’inattività.
Tuttavia, obesità e sedentarietà sono spesso correlate, così come lo sviluppo di malattie di tipo cardiovascolare. Inoltre, sembra che una vita sedentaria favorisca l’insorgere del diabete di tipo 2 più che l’obesità.

“Ma non si tratta di scegliere l’una o l’altra: vanno combattute entrambe”, ammonisce Ekelund.
Ecco i suoi consigli per scongiurare i danni della sedentarietà: “In una giornata di 24 ore – ragiona il ricercatore – trovarne 20 per svolgere un’attivita’ fisica come una camminata a passo veloce dovrebbe essere possibile per la maggior parte delle persone. Magari andando al lavoro o tornando a casa a piedi, camminando in pausa pranzo oppure di sera, invece di guardare la tv”.