Buone notizie per chi soffre di celiachia, in aumento soprattutto nei bambini: i ricercatori del CNR di Avellino hanno scoperto il modo di ingannare l’organismo, detossificando la farina dalle tossine del glutine, responsabile delle reazioni infiammatorie

Una nuova speranza dunque per convivere serenamente con questa malattia di cui in Italia, dove esiste uno strumento di diagnosi precoce, soffrono circa 380mila persone.

Non si dovrà rinunciare alla farina

Se di recente è stato ideato un “gluten detector” per scoprire la presenza di glutine negli alimenti, questo nuovo studio potrebbe non rendere più necessaria l’esclusione della farina dalla dieta dei celiaci.

Come spiegato da spiega Mauro Rossi, ricercatore senior dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr,

“Un’alterata risposta infiammatoria verso il glutine è alla base della patologia celiaca. La strategia innovativa sviluppata al CNR consiste in un trattamento enzimatico ‘food grade’ effettuabile direttamente sulle farine o semole di grano in grado di mascherare le sequenze tossiche del glutine”, spiega lo studioso.

Mantenute le proprietà organolettiche

Grazie a questo trattamento vengono anche mantenute inalterate le proprietà organolettiche dei cibi:

“Con questa formula il glutine non viene più riconosciuto dai linfociti responsabili dell’infiammazione. Da un punto di vista tecnologico ed organolettico non ci sono differenze sostanziali con la normale farina. Grazie alla collaborazione con un gruppo aziendale interessato allo sviluppo commerciale del ‘trovato’ – spiega il ricercatore – CNR sta avviando ora il trial clinico in collaborazione con il Policlinico Umberto I di Roma per la validazione definitiva della strategia”.

La farina speciale è attualmente ancora oggetto di studio, ma ci sono buone probabilità che il prodotto venga lanciato a breve sul mercato.

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