Vecchi ricordi sepolti nei meandri della memoria possono tornare a galla grazie all’effetto amarcord sul cervello, scatenato da emozioni forti o esperienze traumatiche

Ecco come un evento shock come un attentato terroristico può far riaffiorare alla mente immagini passate e sensazioni che non sono direttamente legate all’evento scatenante. E’ quanto sostengono gli scienziati della New York University, che ne parlano in uno studio pubblicato su Nature, in cui rivelano come un evento dal forte impatto emotivo come la nascita di un figlio possa scatenare un effetto retroattivo, in grado di cambiare anche il passato nel ricordo.

E’ come se grazie all’effetto amarcord i particolari prima accantonati dal cervello venissero rielaborati e potenziati.
Il risultato è che anche i ricordi più datati vengono rafforzati e possono emergere dettagli che prima erano stati completamente tralasciati dalla memoria, che può subire danni anche a causa dei troppi zuccheri immessi nell’organismo.

«Noi monitoriamo continuamente il nostro ambiente – spiega Joseph Dunsmoor, autore principale dello studio – e, in questo processo, accumuliamo innumerevoli dettagli. Poi ne dimentichiamo la maggior parte, ma i nuovi risultati ottenuti con la ricerca suggeriscono che gli eventi significativi o emotivi possono preservare selettivamente la memoria di informazioni incontrate in precedenza».

L’esperimento

Il test ha avuto come obiettivo la comprensione di come i ricordi vengano “aggiornati” alla luce di un nuovo apprendimento emozionale.
I partecipanti hanno dovuto individuare una serie di immagini di animali e attrezzi. Dopo 5 minuti sono stati collegati ai loro polsi degli elettrodi e sono state mostrate nuove immagini di animali e strumenti, richiedendone l’identificazione. Questa volta, dopo aver presentato una categoria, è stata inviata una leggera scossa: uno stimolo standard che si usa di solito per connotare positivamente un evento, nell’associazione mentale.
Alla fine dell’esperimento è emerso che le memorie abbinate alla scossa erano più vive delle altre.

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Una memoria potenziata

A sorprendere è stata soprattutto la scoperta che l’apprendimento emotivo ha influenzato anche il ricordo di immagini della stessa categoria (animali o attrezzi) viste dai soggetti prima di ricevere la scossa. Dunque le persone sarebbero in grado di richiamare alla mente un ricordo ordinario perché successivamente legato all’apprendimento emozionale. La memoria “potenziata” per eventi precedenti è stata osservata solo dopo un ritardo, suggerendo che il miglioramento retroattivo dei ricordi avvenga facilitando la memoria a lungo termine.

«I risultati evidenziano la natura altamente adattativa del nostro sistema di “archiviazione” e suggeriscono che la memoria non solo può viaggiare indietro nel tempo per recuperare eventi del passato, ma può aggiornare questi ricordi, con importanti nuove informazioni o dettagli», concludono gli autori Lila Davachi e Elizabeth Phelps.