Per contrastare l’assuefazione da cocaina un gruppo di scienziati americani ha formulato un vaccino che agisce stimolando una risposta immunitaria dell’organismo, dando così nuove speranze per la lotta contro la dipendenza da questa droga

E’ la prima volta che viene realizzato un vaccino che ha un’azione di questo tipo su una sostanza stupefacente. La formulazione è stata testata per il momento sui topi, con buoni risultati. Gli scienziati della Scripps Research Institute di La Jolla, in California, hanno approntato una soluzione che stimola il sistema immunitario a reagire alla cocaina e alla dipendenza da questa sostanza, come normalmente accadrebbe nei confronti di un virus. In questo modo è stato messo in luce come le vaccinazioni possano consentire all’organismo di riconoscere e contrastare anche sostanze differenti da batteri o virus. La cocaina, che viene spacciata anche tramite Internet, non solo aumenta del 700%il rischio di ictus, ma è anche causa dell’aumento dei casi di infarto nei più giovani.

Di recente la Indiana University ha scoperto che l’aumento della produzione della proteina GLT1, ottenuto con un antibiotico, è in grado di combattere l’astinenza da cocaina.

Una proteina batterica che scatena l’organismo

Per questa ricerca invece gli studiosi hanno usato la flagellina, una proteina batterica che riesce a rilevare la presenza di droghe e che provoca nel corpo umano la risposta del sistema immunitario. Questa nuova formulazione fa ben sperare e i risultati sono stati illustrati sulla rivista di settore “American Chemical Society Molecular Pharmaceutics”: decisamente migliori rispetto ai precedenti tentativi di formulare un vaccino contro la dipendenza da cocaina.
E’ da molto tempo che gli scienziati stanno cercando la strada giusta per contrastare questa dipendenza, dura da sconfiggere soprattutto perché, a differenza della cannabis, gli effetti dopo l’uso rimangono evidenti a lungo dopo l’utilizzo. Un’assuefazione di cui solo in Italia sono vittime circa 520mila persone, che potrebbero vedere riaccese le speranze di uscire da questa difficile condizione proprio grazie al vaccino.

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