Cyberjihadisti all’opera: è guerra alla Francia

previsioni sicurezza 2016

Negli ultimi giorni migliaia di siti francesi sono stati attaccati da milizie informatiche. Interviene il ministro Coustillière: “Mai visto nulla di simile”

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Se la storia degli hacker nordcoreani, o presunti tali, contro la Sony Pictures aveva dei risvolti prettamente economici,  quello che sta succedendo in Francia ha un interesse certamente più globale. Si tratta di un deciso attacco da parte di organi terroristi ad una democrazia, scelta perché ospitale con gli “infedeli”, come quelli di Charlie Hedbo. Dopo le sanguinose vicende del giornale satirico e del negozio di alimentari gestito da ebrei in centro a Parigi, la risposta in piazza dei francesi e di altre capitali europee non è proprio andata giù ai terroristi che hanno messo in moto una serie impressionante di attacchi contro il web francese. Sono infatti 19.000 i siti “defacciati” dai cyber-terroristi nel giro di pochi giorni. A dirlo è Arnaud Coustillière, a capo del ministero per la ciberdifesa della Francia, che ha tenuto la settimana scorsa una conferenza stampa.

Escalation di attacchi

Coustillière ha specificato come le azioni di hacking non abbiano rallentato le operazioni digitali del governo anche se quello che preoccupa è la mole di attacchi alla sicurezza vista in questi giorni. “Ciò che è impressionante – ha detto – sono i 19.000 siti colpiti, un numero mai visto. È la prima volta che un paese viene bombardato da un’onda del genere”. I gruppi di estremisti coinvolti appartengono alla United Islamic Cyber Force, al Fallaga Team e al Middle East Cyber Army (MECA). I siti più colpiti sono quelli di istituzioni, giornali e scuole, la maggior parte deturpati con messaggi inneggianti la jihad e contro il governo francese, reo di aver avviato una campagna contro i musulmani. Molti degli attacchi sono una risposta all’offensiva avviata da Anonymous contro siti web e account social filo-jihadisti nell’operazione denominata #OpCharlieHebdo; non a caso la contromossa degli estremisti era cominciata proprio su Twitter con il lancio dell’hashtag #OpFrance.

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