Gestire le triangolazioni nel mondo Desktop/End User

A cura di Alberto Bullani, Regional Manager di VMware Italia

Le triangolazioni possono essere affari molto complicati da gestire. Non meno problematici lo sono nel business. Forse è il CIO più di chiunque altro a capire la difficoltà che relazioni complicate possono causare all’organizzazione. Questo perché un compito del CIO spesso inespresso e ancora critico è assicurare che gli interessi in competizione fra loro che c’è fra il business, l’utente finale e il team IT vengano armonizzati. La ricerca VMware realizzata da Freeform Dynamics vuole proprio andare ad approfondire come stanno cambiando gli interessi dell’utente finale.

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Emergono chiaramente tre diversi interessi e, come ogni CIO capisce bene, per trarre vantaggio completamente, in maniera sicura ed economicamente vantaggiosa dalle più recenti tecnologie EUC, è necessario equilibrare ognuno di questi:

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Equilibri delicati

Oggi questa attività di bilanciamento degli equilibri tramite il quale tutte le parti coinvolte siano soddisfatte non funziona come dovrebbe. Lo stallo fra utenti appassionati guidati dai propri desideri personali e dipartimenti IT zelanti che vorrebbero esercitare un controllo assoluto non è cosa nuova.
Una scena tipica in ufficio: un dipendente si arrabbia perché vede un suo capo utilizzare un iPad collegato alla rete aziendale, quando a lui è stato impedito di farlo. Oppure responsabili che rispondono alla pressione che ricevono dai dipendenti consentendo loro di bypassare le policy e i processi aziendali per avere la stessa libertà di utilizzo dei dispositivi personali consentita loro.

Bilanciare una crescente gamma di richieste da parte degli utenti, di differenze culturali e di pressioni interne è complicato e spesso le relazioni fra interessi contrastanti all’interno di questo triangolo possono peggiorare. Se non gestito, questo problema può creare un “effetto farfalla” tale per cui piccole variazioni nelle condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema e quindi un effetto significativo sulle prestazioni, sulla competitività e sulla crescita di un’organizzazione. La nostra ricerca ci mostra infatti che scenari come questo stanno scomparendo oggi in molte aziende, in molti settori.

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Secondo lo studio, la voce dell’utente finale si fa sentire quando i diversi interessi influenzano l’ambiente di lavoro del dipendente nell’organizzazione. Più del 50% dei responsabili IT afferma che le preferenze e i desideri degli utenti hanno sempre più peso sulle decisioni prese. Infatti, più dell’80% degli intervistati porta esempi di decisioni sulle tecnologie aziendali prese da business unit o da singoli, indipendentemente dal dipartimento IT. La combinazione fra le richieste prepotenti degli end user e i desideri del board di mantenere una infrastruttura IT datata, limiterà il tentativo di un CIO di avere una value proposition più competitiva e un’infrastruttura più dinamica.

Soluzioni pratiche

I CIO sono spesso colpevoli di essere troppo cauti, anche bloccando nuove attività potenzialmente innovative per la paura di aumentare i costi e i rischi. Risolvendo l’apparente paradosso di come dare all’utente finale più libertà e consentire allo stesso tempo maggiore sicurezza e controllo IT, la trasformazione desktop può incoraggiare un cambiamento radicale nel modo di pensare e assicurare un ambiente di lavoro sicuro, utilizzato e gestito dagli stessi utenti. Questo consente un accesso senza problemi alle app e ai dati attraverso un portale che offre un ambiente di lavoro mobile con single sign-on, rendendo felici tutte le persone coinvolte nel triangolo.

Un’altra opzione è un nuovo e più dinamico modello per l’end user computing, che consente di spostarsi senza problemi dal desktop, al laptop, al tablet, al telefono, alla macchina con applicazioni, contenuti e dispositivi disponibili sempre, ovunque. Quando ci sono tensioni nel “triangolo” aziendale, l’errore più comune è considerarle subito un problema IT. Non lo è. Un effettivo risultato può essere ottenuto solo se i senior manager considerano l’end user computing un abilitatore di business e se ne assumono la responsabilità: dopo tutto, una grande varietà di dispositivi e di applicazioni, insieme a un alto livello di scelta e di flessibilità sono elementi imprescindibili per come l’end user computing si svilupperà nel tempo.
In definitiva, non si tratta solo di soddisfare utenti più determinati ed esigenti che in passato, o di giustificare spese con il board, si tratta di assicurare che la giusta infrastruttura e i giusti processi siano implementati perché il triangolo di interessi contrastanti in azienda trovi un giusto allineamento. Le aziende di tutte le dimensioni hanno bisogno di una infrastruttura IT che può scalare verso l’alto o verso il basso per rispondere alle richieste del business e degli utenti. È il compito di ogni CIO offrire questo, allineare tutte le parti in causa assicurando che ci sia la giusta infrastruttura IT per guidare l’innovazione e stare davanti ai concorrenti. Mantenere lo status quo non è un’opzione, ma una scelta che non porta da nessuna parte.

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Le sfide associate alla gestione del triangolo IT continueranno solo a crescere, ma bisogna riconoscere che queste stesse richieste aiutano a spingere il business nella giusta direzione, ed è qui che i responsabili IT hanno un ruolo cruciale da giocare. I dipendenti che usano i dispositivi tecnologici per il proprio lavoro cercano il modo migliore per lavorare: è stato proprio questo a spingere l’inevitabile declino dei floppy disk, incoraggiando la crescita di memory stick o di siti come Dropbox. Ognuno ha fornito un modo di lavorare migliore di quello precedente.
Gestendo le singole richieste degli utenti, i responsabili IT hanno oggi l’opportunità di dimostrare i benefici che gli investimenti fatti hanno sul business e sul ROI, soddisfacendo tutti i componenti del triangolo IT.