Guarire rapidamente dall’influenza si può ed è più semplice di quanto si pensi: il sonno aiuta a combattere le infezioni virali, secondo uno studio americano pubblicato su Brain, Behavior, and Immunity

Quando non si dorme bene o troppo poco, i sintomi dell’influenza si acutizzano, al punto da risultare in alcuni casi addirittura letali. E’ quanto accade ad esempio nei topi affetti dal virus H1N1, associato alla pandemia di influenza suina del 2009.

I ricercatori della Washington State University di Spokane hanno rilevato in questi animali l’assenza di una proteina del cervello chiamata AcPb, responsabile dell’aumento del sonno. Ne consegue che i ritmi circadiani dei topi sono alterati e dormono meno, con un conseguente aggravamento dei sintomi della malattia, che porta ad un aumento dei casi di decesso negli animali che risentono di questi disturbi del sonno.

L’aumento di sonno aiuta l’organismo a difendersi

“L’influenza è una malattia polmonare e i decessi sono probabilmente dovuti all’accumulo di fluidi nei polmoni – spiega James Krueger, coordinatore dello studio – Ma adesso, scopriamo che senza AcPb nel cervello il virus è ancora più letale”.

I test hanno messo in luce come il microbo raggiunga anche il cervello, dove scatena una reazione infiammatoria che coinvolge AcPb e l’interleuchina-1, una delle molecole che concorrono nello sviluppo dei sintomi dell’influenza.
“Questa reazione – spiega Krueger – induce l’aumento del sonno che aiuta l’organismo a far fronte a un’infezione”.
Una comprensione più approfondita dei processi che determinano la guarigione dall’influenza, che secondo le previsioni quest’inverno costringerà a letto 5 milioni di italiani, apre a nuove possibilità di trattamento: Krueger ipotizza che un giorno si possa arrivare all’uso di spray nasali che stimolino la produzione di Acpb.

Nuove prospettive di cura

Questi nuovi dettagli dei meccanismi che portano a guarire dall’influenza aprono la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti per guarire dall’infezione. In attesa che venga prodotto il vaccino-cerotto “fai da te” approntato da alcuni ricercatori statunitensi, secondo Krueger un giorno si potrebbe arrivare ad avere a disposizione spray nasali che stimolino la produzione di AcPb. Un altro bersaglio utile da attivare potrebbe essere un’altra molecola associata al complesso AcPb-interleuchina-1, il Ghrh (Growth hormone releasing hormone). Ricerche precedenti hanno rilevato che questa molecola svolge un ruolo fondamentale nell’aumento del sonno causato dall’influenza; per questo secondo Krueger “potrebbe offrire un altro potenziale approccio clinico al trattamento dell’influenza o di altre malattie scatenate dai microbi”.

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