Uno studio pubblicato sul Journal of Microscopy e Ultrastructure mette in guardia sull’esposizione dei bambini al Wi-fi: i tessuti del cervello sono più permeabili ad assorbirne le radiazioni, causando danni cerebrali

Un monito per i genitori, quindi, che si basa sulla tesi secondo la quale i crani dei bambini, essendo più sottili e di dimensione inferiore rispetto a quelli degli adulti, sarebbero più esposti alle radiazioni, così come agli agenti cancerogeni.

Un danno dei tessuti cerebrali

Le onde emesse dal Wi-fi potrebbero causare una pericolosa degenerazione della guaina mielinica protettiva che circonda i neuroni cerebrali. Non è un caso se le stesse case produttrici di computer portatili e tablet suggeriscono di non superare la distanza minima dal corpo di 20 cm e raccomandano alle donne in gravidanza di evitare di tenere cellulari a contatto con i vestiti o in tasca.

Un argomento controverso

Il tema dei danni provocati dalle radiazioni del Wi-fi, così come dalle onde trasmesse da tv, forni a microonde e cellulari, è da tempo al centro di controversi dibattiti. Questo stessi rapporto risulta per certi versi discutibile, in quanto l’intensità della radiazione Wi-Fi è 100 mila volte inferiore a quella di un forno a microonde domestico, ma perché si verifichi un aumento di temperatura dei tessuti esposti sono necessari livelli elevati di esposizione: la cosiddetta “interazione termica”.
La britannica Health Protection Agency sta monitorando da diverso tempo la sicurezza del Wi-Fi, ma finora sembra che i segnali radio emessi dai dispositivi abbiano una potenza molto bassa: per fare un paragone, stare seduti accanto a un dispositivo Wi-Fi per un anno intero equivale a ricevere la stessa dose di onde radio di una chiamata di 20 minuti al cellulare. Del resto, non dimentichiamo che l’università di Bordeaux ha dichiarato che mezzo’ora al giorno di chiamate al cellulare raddoppia il rischio di neuromi e gliomi, due tipi di tumori al cervello.

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