Agricoltura 2.0, arriva l’app che protegge i raccolti

Agricoltura 2.0, arriva l'app che protegge i raccolti

La tecnologia viene in aiuto all’agricoltura con un’app basata sui dati del Cnr di Torino, in grado di prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici e aiutare a ottimizzare l’impiego di pesticidi nei campi

L’agricoltura, che grazie alla green economy è un settore che si prevede creerà 100mila nuovi posti di lavoro, può fare affidamento su un nuovo strumento tecnologico: si tratta di un prototipo che in tempo reale controlla la semina dei campi e individua dove conviene intervenire per debellare le malattie delle piante riducendo l’impiego di pesticidi.
L’app rappresenta il nuovo braccio destro hi-tech del contadino dell’era moderna, nato da uno studio combinato del Cnr di Torino e l’Università della Pennsylvania. Un progetto che si aggiunge ad altre importanti realizzazioni italiane per migliorare l’agricoltura, come Agrodron, presentato alla Roma Drone Conference: un drone realizzato in Italia specializzato nella coltivazione dei campi ad impatto zero.

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Una banca dati immensa

L’app raduna i dati presi nell’arco di 20 anni, relativi alle infezioni dei raccolti, consentendo anche di prevenire i cambiamenti climatici.
E’ proprio la presenza di questa immensa banca dati a conferire all’Italia un merito decisivo nello sviluppo di questo prototipo. E’ per questo motivo che l’Università della Pennsylvania ha contattato l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp) di Torino, che detiene informazioni uniche in ambito mondiale, preziose per completare l’app.

Mappe personalizzate per i contadini

Il valore aggiunto del prototipo è proprio la sua capacità di incrociare informazioni su dati meteo e posizione geografica con quelli di crescita delle piante e sull’eventuale presenza di parassiti. Anche altri parametri vengono monitorati costantemente, come la temperatura, l’umidità dell’aria, la qualità del terreno. In questo modo i contadini avranno a disposizione mappe “personalizzate” di rischio e proiezioni a medio termine sulla possibilità che le coltivazioni subiscano attacchi, compresi i cambiamenti climatici.

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“Il progressivo inserimento di dati da parte degli utenti permetterà di condividere informazioni sulla diffusione delle malattie, sugli andamenti stagionali e sulle migliori strategie di difesa”, ha spiegato il ricercatore Piero Caciagli. Questa è una app – aggiunge – che sicuramente affiancherà le decisioni quotidiane degli agricoltori, da quando seminare a come trattare le piante. Una sorta di esperto sempre sul campo”.