In virtù del protocollo siglato con il Ministero della Difesa per l’avvio della produzione di cannabis terapeutica in Italia, a febbraio apre la prima fabbrica di cannabis italiana, nella cittadella militare di Firenze

Gli accordi stipulati il 18 settembre scorso prevedono che i militari producano circa cento chilogrammi di cannabis all’anno per evitare le costose importazioni dall’estero del 2014 che sono state pari a circa 56 chilogrammi. In occasione della definizione del protocollo, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva tenuto a precisare che «non è assolutamente il primo passo per permettere l’autocoltivazione da parte dei malati»

Si parte infatti con una produzione ufficiale e autorizzata, che inizierà entro fine mese.

Contrastare le importazioni dall’estero

“Tutto sommato questo intervento nel settore della cannabis rientra in modo organico e fisiologico nel quadro delle nostre attività per sopperire alle carenze di medicinali a livello nazionale”, spiega il generale Giocondo Santoni, direttore dello Stabilimento chimico farmaceutico militare, che fa parte dell’ Agenzia industrie difesa (AID).

Da anni la ricerca scientifica indaga sulle proprietà terapeutiche della marijuana, con studi volti a dimostrarne i molteplici effetti positivi sulla salute come la prevenzione delle infiammazioni del cervello e del midollo spinale e il potenziale curativo sui malati di sclerosi multipla; Tuttavia non c’è unanimità sugli effetti positivi della cannabis: alcuni studi sostengono infatti che indurrebbe ansia e depressione e altri effetti collaterali sulla salute anche se non si è dipendenti dai cannabinoidi.

L’Italia vuole dare il buon esempio

“Siamo tutti professionisti dell’ambito chimico-farmaceutico, ma ovviamente il nostro approccio non è così neutro – spiega Santoni – . È una situazione decisamente stimolante, anche dal punto di vista culturale e scientifico. L’obiettivo e l’auspicio è di dare un esempio di come la pubblica amministrazione funzioni bene e possa diventare addirittura un modello da esportare”.
Il generale Gian Carlo Anselmino, direttore dell’Agenzia industrie difesa precisa che “lo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze è una vera eccellenza italiana ed è un unicum in campo europeo, non solo con la produzione dei cosiddetti farmaci orfani o difficilmente reperibili, ma ora anche con il progetto della cannabis ad uso terapeutico”.

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“Dobbiamo partire con una produzione di tipo sperimentale – spiega il colonnello Medica – . È il primo passo per completare l’iter autorizzativo e amministrativo previsto”.
La previsione è quella di entrare a regime entro l’estate con una serra di 50 metri quadrati, per poi mettere a frutto progressivamente un’area di 600 metri quadrati all’interno dello stesso capannone, un ex fabbrica di sapone.
L’obiettivo finale dei 100 chili all’anno è “Secondo me, – calcola il generale Santoni – se parliamo di capacità produttiva complessiva dovremo aspettare almeno la fine del 2016”.