La buccia di riso potrebbe diventare un prezioso componente per fabbricare pneumatici a basso impatto ambientale

La buccia, chiamata “lolla” del riso, che costituisce il rivestimento esterno dei chicchi, è materiale di scarto che durante la lavorazione del prodotto destinato alla vendita. Durante questo processo di solito viene destinata a vari utilizzi, come le lettiere per animali, concimi organici, combustibile solido per la produzione di energia elettrica.

La lolla presenta infatti un discreto potere calorifico, dell’ordine di 14 MJ/kg, e un elevato contenuto di silice, pari a circa il 18% del suo peso. E’ proprio questa sostanza a venire usata nella produzione di pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e aumentare l’efficienza del veicolo senza che venga compromessa la capacità di tenuta, soprattutto su superfici bagnate.

Tutti i vantaggi delle eco-gomme

In realtà Pirelli e Goodyear stanno lavorando da anni per ottenere la silice necessaria alla produzione degli pneumatici dalla lolla di riso, disponibile in circa 80 milioni di tonnellate all’anno. Lo scopo è quello di ottenere un tipo di pneumatico che apporti benefici ecologici in produzione e durante l’uso.
Questo permetterebbe di ottenere pneumatici riciclabili con un attrito minore con l’asfalto e di conseguenza un calo di emissioni, a parità di prestazioni con le gomme tradizionali. Goodyear assicura anche una riduzione dell’attrito di rotolamento con un conseguente risparmio di carburante. Anche dal punto di vista estetico non ci saranno differenze tra i pneumatici prodotti con la lolla del riso e quelli normali: stessa durata, nessuna variazione delle caratteristiche e un costo finale invariato.

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Pirelli e Goodyear si preparano al lancio

Si punta soprattutto sull’abbattimento dell’attrito tra gomma e asfalto, per ridurre drasticamente i consumi e le emissioni inquinanti, senza diminuire comfort e prestazioni. Si aprono già scenari interessanti sul possibile impiego industriale di questa soluzione e Goodyear parla di un primo lancio sul mercato entro il 2016. L’azienda ha già preso contatti con operatori di USA, Asia a Brasile, dove si concentra la maggior produzione di riso.
Pirelli ha sviluppato nello stabilimento di Meleiroin Brasile un processo in grado di estrarre la silice dalla lolla di riso, con lo scopo di rifornire il 30% del fabbisogno della produzione del Sud America con la silice derivata da fonti vegetali entro il 2017. L’enorme vantaggio in termini di impronta di carbonio è già stato rilevato dalle prime analisi: la silice Pirelli è in grado di abbatterla di oltre il 90% rispetto alla silice prodotta con le lavorazioni tradizionali.