Lo Stato gestirà tutte le competenze informatiche

Le competenze informatiche passano allo Stato

Il Parlamento ha votato all’unanimità un emendamento che assegna allo Stato il potere di legislazione esclusivo sulle competenze informatiche

Ieri sera, dopo la ratifica della “Dichiarazione dei diritti di Internet“, è avvenuto un ulteriore passo avanti verso un’Italia veramente digitale. Il Parlamento ha votato all’unanimità un emendamento che assegna allo Stato la gestione completa delle competenze informatiche. Il risultato è una vittoria personale di Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica, considerato uno dei “padri” della Rete italiana.

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Le competenze informatiche passano allo Stato

L’emendamento in questione va a modificare l’articolo 117 della Costituzione, che al punto r) prescrive che lo Stato detiene il diritto di legislazione esclusiva sul “coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale”. La proposta di Quintarelli amplia il potere dello Stato anche ai “processi e sulle relative infrastrutture e piattaforme informatiche”. In sostanza, il governo potrà gestire in prima persona le reti dell’amministrazione pubblica, comprese quelle locali e regionali.

“Oggi, nel secolo della Rete, limitare il coordinamento informatico ai soli dati è come accordarsi su dimensione del pallone e del campo, ma non su come funzionano rimessa laterale e fuorigioco. – ha scritto Quintarelli sul suo blog  – Sono convinto che, in un’epoca in cui internet rende il mondo un punto, rinunciare al coordinamento informatico equivalga a rinunciare ad una leva importante per l’efficacia della macchina amministrativa, di riduzione di duplicazioni, sprechi e inefficienze a beneficio di cittadini ed imprese”.

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