ReInvent Food: l’innovazione comincia in cucina, anche in Italia

I casi di successo italiani del mondo food si confrontano con le startup in fase iniziale. Due aziende da exit, più le tre imprese innovative selezionate dai mentor: ecco cosa è emerso a ReInvent Food

Sono 20 milioni di pasti all’anno, quelli sfornati da Google Food nelle mense del gigante tech in tutto il mondo. E’ Michiel Bakker, ieri ospite all’evento ReInvent Food, a pensare come migliorare l’alimentazione di tutti i dipendenti, per permettere loro di lavorare meglio.

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La missione è migliorare la salute di chi frequenta gli uffici di Google, senza evitare però cibi golosi. Ci sono anche le patatine fritte nel menù, garantisce Bakker, direttore di Google Food.

ReInvent Food ha unito in un unico pomeriggio startup in fase early stage, ai mentor del settore, fino alle startup da exit, come Cibando, di Guk Kim passata a Zomato, e RestOpolis, di Almir Ambeskovic, passata a The Fork, un ramo di Trip Advisor.

170 persone hanno partecipato al primo dei tre eventi ReInvent Food, organizzati da Talent Garden, rete di coworking internazionale, Cortilia, il primo mercato agricolo agricolo online per fare la spesa come in campagna, il Consolato Usa a Milano e l’Ambasciata Americana a Roma.

L’Italia, con la sua forte tradizione culinaria, rappresenta il posto ideale per sviluppare il futuro dell’alimentazione e provare ad innovare questo settore. “Quattro anni fa, provare a fare startup in questo Paese era molto più complicato rispetto ad adesso. Ora ci sono i soldi, ci sono gli incubatori che possono aiutare e ci sono le leggi a favore dei finanziamenti” concordano Guk Kim e Almir Ambeskovic, che erano partiti con le loro aziende molto prima.

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Presente anche Andrea Casalini di Eataly.net, che ha portato la sua esperienza di successo. “Solo il 5% degli esercizi commerciali del settore ha un e-commerce”, ha dichiarato Casalini.

Sono intervenuti anche Food Tech Program, Seed & Chips e Digital Magics, iniziative rivolte a startup ed idee che possono innovare il settore alimentare, a riprova del fatto che l’Italia si sta muovendo per migliorare questo campo e rimanere al passo con i tempi.

C’è stato spazio anche per le migliori startup selezionate dai mentor, tra cui erano presenti Paolo D’Ammassa di Connexia e Paola Sucato, le quali hanno pitchato davanti al pubblico.

Ecco quali sono state:

Robonica. L’orto urbano dentro casa

Attraverso un sistema tecnologico permette di riprodurre il microclima ideale per far crescere le piante all’interno di piccole serre domestiche della grandezza di un frigorifero. E’ il futuro dell’Internet of Food.
Team: Harald Cosenza, CEO, Giampiero Peia, Designer, Giacomo Cosenza, IoT Systems Architect

Last Minute Sotto Casa. Basta agli sprechi

E’ un’app mobile a cui si possono iscrivere ristoranti, panetterie, pasticcerie per segnalare le rimanenze alimentari di fine giornata. Chiunque sia in zona riceve una notifica in cui viene allertato della quantità e del prezzo promozionale del cibo avanzato. Hanno già salvato dallo spreco 1 tonnellata di alimentari.
Team: Massimo Ivul, Franco Ardito

Viveat

La startup si pone come obiettivo quello di tutelare il consumatore e controllare la filiera alimentare grazie al sistema NFC. Ogni alimento avrà sulla confezione un chip che permette di verificare all’utente la reale provenienza.
Team: Marcello Gamberale, CEO, Nicolà Zambello, CFO, Giacomo zucco, CTO