Un’importante innovazione è stata introdotta nell’ambito della chemioterapia, grazia ad uno studio italiano: una cuffia refrigerante che salva i capelli dalla caduta dopo il trattamento

Purtroppo uno degli effetti collaterali della chemioterapia è la caduta dei capelli, che spesso viene vissuta con imbarazzo e mortificazione soprattutto dalle donne. Dopo il video che ha commosso il web che immortalava un gruppo di donne mentre si rasavano a zero in segno di solidarietà nei confronti dell’amica malata di cancro, un gruppo di tatuatrici ha pensato anche di decorare le teste calve con tatuaggi all’henné, per restituire femminilità alle malate di tumore.

Un sistema innovativo

Ora sembra che questo antiestetico effetto collaterale sia destinato a scomparire, grazie alla cuffia refrigerata Paxman, che viene utilizzata a Carpi già da qualche tempo. Con questa cuffia speciale i capelli dei pazienti sottoposti a chemioterapia sono stati miracolosamente salvaguardati. Questo sistema innovativo che serve a contrastare l’effetto alopecizzante causato da alcuni farmaci durante i trattamenti chemioterapici è stato introdotto presso il Day Hospital Oncologico dell’ospedale Ramazzini, una delle due strutture in Italia a essersi dotata di questa cuffia, il primo centro a livello nazionale per numero di pazienti reclutati e all’avanguardia per la chemioterapia.

“Ti senti meno malata”

“Quando ho scoperto di essere malata – spiega Bianca, una paziente affetta da cancro – volevo tenere nascosta la mia condizione di salute per non far soffrire le persone a me più vicine. Un attimo dopo, però, ricordo di aver pensato: perderò i capelli e così tutti verranno a sapere che ho un tumore”.
“Non sapevo della sua esistenza. È stata mia sorella a cercare su internet, dopo che le venne in mente Caro Diario di Nanni Moretti, un film dove il protagonista mette una cuffia da pallanuoto in freezer prima di fare chemioterapia”.

“Per certi aspetti, se possibile – racconta ancora Bianca – ho vissuto peggio questo problema che non dover affrontare il percorso di cura. Potrebbe sembrare un aspetto secondario della malattia, ma non perdere i capelli, soprattutto per una donna, è un aiuto importante per continuare a vivere ‘fuori’. Ti senti meno malata e non hai continuamente paura dello sguardo degli altri”.

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