Enterprise of Everything. E individui iperconnessi

Dal 2014 al 2015, il settore delle telecomunicazioni ci proietterà sempre di più in una “digital life”, andando a trasformare non solo la nostra sfera personale ma anche la nostra vita aziendale

All’inizio dello scorso anno, il settore delle telecomunicazioni era dominato da pochi, ma grandi temi. In primis la guerra dei prezzi, che per molti mesi è stata la vera protagonista delle offerte dei diversi operatori, tesi ad accaparrarsi il maggior numero di clienti, agendo quasi esclusivamente sulla leva prezzo. La promozione dei maggiori operatori si concentrava sul maggiore volume di traffico nei bundle e su qualche timido azzardo sui contenuti. I ricavi per la navigazione, in costante crescita, non riuscivano a compensare la discesa dei servizi tradizionali, osteggiati da un forte effetto di sostituzione dei nuovi servizi OTT, abilitati proprio da Internet. Nelle aziende, la mobility stava creando opportunità di maggiore produttività e sfide per la gestione, con un network – sullo sfondo – che cercava di tenere il passo in un ambiente in continua evoluzione. Infine, il grande dibattito di interesse comune sulla rete, divisa fra Agenda Digitale, investimenti privati e pubblici, e possibile scorporo da parte di Telecom Italia.

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La fotografia è mutata negli ultimi sei mesi. I telco hanno razionalizzato le loro offerte, puntando su convergenza di servizi di rete fissa e mobile, e sull’introduzione di contenuti e servizi, a supporto di una proposizione fondata sulla qualità e la velocità della rete. Proprio alla rete sono stati dedicati i numerosi annunci (in alcuni casi, quasi a rincorsa) da parte degli operatori, riguardanti gli investimenti stanziati e la copertura di volta in volta raggiunta dalle reti broadband e ultra broadband sia sul fisso (Fiber-to-the-Home, Fiber-to-the-Cabinet) sia sul mobile (4G, LTE Advanced).

La rete come chiave di volta

Il dibattito pubblico riguardante la rete non si è placato, malgrado accelerazioni e frenate, ma a quella di Telecom Italia si è recentemente aggiunta quella di Metroweb.

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Nei prossimi anni, la rete sarà la chiave di volta, non solo per gli obiettivi fissati per il 2020 (il 100% degli italiani raggiunto dalla rete a 30 Mbps e l’85% da quella a 100 Mbps); per garantire a un numero sempre crescente di clienti, consumatori e imprese, un’esperienza utente consistente e continua, sono necessari investimenti. Proprio a fine 2014, il Governo si è impegnato a mobilitare oltre sei miliardi di euro tra fondi europei, regionali e per lo sviluppo e coesione nell’arco del periodo 2014-2020 e ha presentato il piano di Crescita Digitale per banda larga, smart city, fascicolo sanitario elettronico e trasporto pubblico intelligente, contenente anche iniziative per la razionalizzazione dell’informatica delle pubbliche amministrazioni, connettività per scuole, ospedali e altri edifici pubblici. È quindi evidente come lo sviluppo della banda larga non sia solo una questione “privata” fra grandi operatori, ma abbia una rilevanza non solo nazionale ma europea.

Nuove strategie

Tuttavia, il consolidamento fra grandi player del mercato delle telecomunicazioni, che proprio in Europa nel 2014 ha avuto grande spinta, in Italia non è avvenuto. Ciò che avverrà, invece, è un consolidamento dell’offerta al cliente. Sul mercato consumer, i maggiori operatori si orienteranno sempre più al quadruple play, includendo nei pacchetti offerti voce e Internet su rete fissa, su rete mobile, e contenuti tv/video on demand, con l’intento di intercettare la gran parte della spesa del consumatore per la comunicazione e l’intrattenimento.  Il mercato non è nuovo all’offerta di servizi tv da parte degli operatori di telecomunicazioni; tuttavia, quest’anno nuovi player e nuove tipologie di offerta entreranno prepotentemente nell’arena competitiva, cercando di mutarne gli equilibri. Le partnership fra i provider saranno fondamentali per lo sviluppo di quest’area di mercato.

Nel 2015, quindi, le piattaforme di contenuti e la navigazione ultra broadband la faranno da padrone. Mentre sulla rete fissa, l’attenzione sarà rivolta alle offerte in fibra, sulla rete mobile vedremo svilupparsi nuovi modelli di offerta componibili, che daranno al cliente la possibilità di personalizzare il proprio bundle. È evidente come la strategia non sia più quella di acquisire nuovi clienti, ma di trattenere (e rendere felici) quelli che si hanno. Sul mercato business, gli operatori cercheranno invece di offrire servizi gestiti a completamento della connettività, fissa e mobile, ponendosi come unico interlocutore. Le principali novità per le imprese, soprattutto medie e grandi, saranno nell’offerta di servizi cloud e M2M/IoT a supporto dei processi e di nuovi modelli di business. Gli operatori saranno abilitatori di questa offerta, ma non si può dimenticare che senza una connessione affidabile questi servizi innovativi non potranno funzionare.

La digital life a casa

Il 2015 sarà l’anno della Digital Life in cui oggetti connessi, wearable device e mobile payment avranno forti impatti nella vita di tutti i giorni. Il portafoglio, i documenti, i telecomandi e le chiavi saranno sostituiti da smart device e, in alcuni casi, da parti del nostro corpo, grazie al rilevamento di parametri biometrici. Queste tecnologie si faranno notare anche in ambiti come il proximity e personalized marketing, guidando i nostri comportamenti d’acquisto e l’esperienza utente. Come abbiamo potuto vedere in gennaio al CES di Las Vegas, l’individuo si muoverà in un ambiente iperconnesso dove tutto, dall’automobile al frigorifero, sarà orientato alla comunicazione e allo scambio di informazioni. Vale la pena dire che i telco devono ancora trovare la collocazione più appropriata nell’ecosistema e nella catena del valore dell’Internet of Things. Nel 2015, li vedremo però ritagliarsi una posizione come aggregatori di servizi e tecnologie, forti della relazione con il cliente.

…e nelle aziende

Le stesse tecnologie che cambieranno la vita privata sono pronte a rivoluzionare la vita aziendale. Da anni, abbiamo imparato a conoscere la consumerizzazione, vista come utilizzo di smartphone e tablet privati per scopi professionali. Nel 2015, anche wearables e M2M cambieranno i processi e ne abiliteranno di nuovi a sostegno del business. La collaborazione si allargherà alla business community, con strategie di enterprise mobility evolute che si apriranno all’esterno dell’azienda, guardando in modo particolare alla sicurezza del dato e alla gestione di app aziendali. Per fare ciò, tuttavia, saranno necessari il coordinamento di tutti gli stakeholder, dall’IT, alle LoB, fino al top management.Le reti aziendali dovranno evolversi di conseguenza. Automazione, virtualizzazione e ottimizzazione saranno dei “mantra”: il paradigma delle software defined networks inizierà a diffondersi oltre ai dipartimenti IT e ai datacenter aziendali. Queste tecnologie cambiano il modo di lavorare e spingono alla collaborazione e ad affrontare la complessità tecnologica con un approccio multidisciplinare. Tuttavia, l’approccio DevOps, che nelle aziende italiane è già applicato informalmente, troverà ancora alcune barriere legate a tematiche di riorganizzazione e riallocazione delle risorse. Anche il network manager dovrà cambiare il suo ruolo, passando da gestore dell’infrastruttura tecnologica a “network competence leader”.

Il mercato

Nel 2015, il mercato dei servizi e delle soluzioni tlc vedrà una lieve contrazione, prima della definitiva ripresa nel 2016. I servizi tradizionali (voce fissa, voce mobile, SMS) continueranno a perdere valore in modo significativo, parzialmente compensati dai servizi dati, che anche nel 2015 vedranno crescite interessanti, sul fisso e in particolar modo sul mobile. Tutto il reparto device ed equipment tornerà a crescere, spinto sia dagli investimenti degli operatori per l’aggiornamento e l’espansione della rete sia dall’aggiornamento delle reti aziendali, in cerca di flessibilità e scalabilità.

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I mobile device vedranno una lieve decrescita: il mercato è ormai maturo e saturo, soprattutto sulla fascia alta. Il calo delle vendite di telefoni mobili tradizionali continuerà, mentre le vendite di smartphone, in media, cresceranno in modo meno rilevante rispetto al passato. Sono gli smartphone di fascia media (80-150 euro) a crescere in modo molto rilevante mentre nella fascia alta, da tempo presidiata dai principali vendor, le vendite saranno spinte dalla sostituzione dei device, con un forte effetto moda.

Gabriele Roberti, senior research analyst – IDC Italia