Se con la crisi economica si è assistito a un’impennata delle sale dei giochi d’azzardo che si sono riempite, sembra che questa tendenza, che investe sempre di più i giovani, stia subendo un lieve calo

Le sale da gioco, dove si tenta la sorte con le slot machine e gli altri giochi d’azzardo, così come le sale scommesse, rischiano di svuotarsi progressivamente. Una mania, quella del gioco, che scoppia sempre nei momenti di crisi, nonostante sia contrastata dal Governo (che però ammette e finanzia i gratta e vinci e le lotterie). La febbre del gioco può diventare una vera e propria malattia, chiamata ludopatia, di cui soffre un italiano su due.

Eppure sono sempre di più le famiglie a causa di questo vizio finiscono sul lastrico, così come sono aumentati negli anni i giovani che si avvicinano all’azzardo.

Nessuna diminuzione tra gli anziani

La ricerca condotta da Espad Italia 2014, grazie al personale del Reparto di Epidemiologia dell’Istituto di Fisiologia Clinica CNR di Pisa, mette in luce che la tendenza a dedicarsi al gioco d’azzardo tra gli adolescenti italiani è in diminuzione. Un calo a cui hanno contribuito anche le campagne informative e i programmi dedicati di alcune scuole. I risultati evidenziano che si è passati dal 47% di adolescenti giocatori del 2009-2011 al 39% del 2014 con oltre 900.000 studenti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nello scorso anno, contro il milione di quattro anni fa. Ma chi scommette di più? In testa ci sono i maschi maggiorenni, ma anche le ragazze non sono da meno, mentre anche i minori sono considerati ad alto rischio. Se la tendenza va a migliorare per i giovani, non si può dire lo stesso per gli italiani anziani e rimane un alto tasso di rischio per tutti i ragazzini in età scolare, sempre più tentati dai diffusissimi videopoker.

Leggi anche:  Idee per viaggi estivi: ecco 40 destinazioni in Europa