Se finora il paracetamolo era considerato una sostanza più sicura rispetto all’aspirina o all’ibuprofene, la smentita arriva dai ricercatori del “Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine”, che hanno riscontrato un aumento del rischio di infarto e ictus in chi ne fa un uso quotidiano

Gli studiosi, guidati dal Dott. Philip Conaghan, hanno rilevato un aumento del 63% delle possibilità di morte improvvisa per attacco cardiaco nelle persone che assumono giornalmente paracetamolo, che era da sempre considerato meno nocivo di altre sostanze, che invece spesso causano attacchi cardiaci. Eppure ci sono alcuni farmaci, come l’aspirina, con cui sembra si possa curare di tutto: oltre al noto potere antifiammatorio, l’aspirina sembra possa calmare gli attacchi di rabbia, spesso causa di ictus e infarto, ma anche curare i disturbi mentali e persino il cancro.

Pericolosità ancora da chiarire

Assumere frequentemente questo principio attivo aumenta anche del 50% le possibilità di essere vittima di emoraggie allo stomaco.
Gli scienziati, che fino ad oggi hanno analizzato circa 666.000 pazienti, parlano di dati sottostimati e per questa ragione molti hanno chiesto una ulteriore revisione dei risultati per avere risultati ancora più certi circa l’effettiva pericolosità di questo tipo di farmaci.
Rimane infatti da chiarire se le morti per attacchi improvvisi siano state causate dal paracetamolo o se sia stato determinante il fatto che ad assumerlo sono state persone con una salute già compromessa da patologie in atto.

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