Il CEO di Apple Tim Cook ha criticato le leggi sulla “libertà religiosa” in quanto legalizzerebbero la discriminazione

In questi giorni in diversi stati degli USA sono in discussione presso i rispettivi governi alcune leggi sulla “libertà religiosa” che in realtà mascherano forme di discriminazione, in particolare per quanto riguarda l’orientamento sessuale. In Indiana, ad esempio, è nata una proposta che permette ai gestori degli esercizi commerciali di non servire gli omosessuali senza dover incorrere in problemi legali. Il CEO di Apple Tim Cook, da sempre attento a queste tematiche, ha espresso tutte le sue preoccupazioni al riguardo in una lettera al Washington Post.

Tim Cook: “Le leggi sulla libertà religiosa legalizzano la discriminazione”

“C’è qualcosa di molto pericoloso che sta avvenendo nel Paese”, scrive Cook nella sua lettera. Le proposte in discussione, afferma il CEO di Apple, “razionalizzano l’ingiustizia facendo finta di difendere qualcosa che sta a cuore a molti di noi. Vanno contro i veri principi sui quali è stata fondata la nostra nazione e possono potenzialmente cancellare decenni di progressi verso una maggiore uguaglianza”. In Apple, ha continuato il manager di Cupertino, ci impegniamo a fare business in un modo che sia giusto ed equo. Ecco perché, a nome di Apple, mi oppongo a questa nuova ondata di leggi, ovunque emergano”. “Ho un grande rispetto per la libertà religiosa – ha aggiunto – ma non penso che la religione debba essere usata come scusa per discriminare”.

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Tim Cook, che pare volesse donare una parte del fegato a Steve Jobs per aiutarlo a guarire dalla malattia che lo ha poi ucciso, è sempre stato uno strenuo difensore dell’uguaglianza sociale e l’anno scorso ha dichiarato apertamente la sua omosessualità per portare all’attenzione del pubblico il problema della discriminazione sul posto di lavoro. Per questo motivo, e per i successi ottenuti dall’azienda da lui guidata, il settimanale Forbes lo ha eletto leader più importante del mondo.