Ansia da prestazione nel mondo delle app mobile? Che cosa conta davvero

A cura di Klaus Enzenhofer, Director, center of excellence di Dynatrace

Le prestazioni sono importanti, ancora di più nel mondo delle app mobile, dove rappresentano un fattore decisivo per stabilire se un utente continuerà a utilizzare un’applicazione o la abbandona dopo uno o due tentativi.

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Chi scarica un’applicazione da un app store, si aspetta che garantisca un accesso a servizi, come la selezione e l’acquisto di prodotti, con un tempo di reazione più rapido rispetto a qualsiasi sito web utilizzato prima.

Lo conferma anche un recente sondaggio IBM in base al quale il 60% dei consumatori indica come principale preoccupazione nell’utilizzo di un’app le sue prestazioni e il tempo di risposta.

Si pretende a priori che l’applicazione sia reattiva, senza valutare la larghezza di banda della rete mobile utilizzata o le capacità del dispositivo, aspetti che entrambi si ripercuotono pesantemente sulle prestazioni percepite dall’utente.

Dato che velocità e affidabilità sono ormai imprescindibili per soddisfare le aspettative degli utenti, gli sviluppatori delle applicazioni dovranno intervenire sempre più nel definire il codice che regola la funzionalità applicativa in modo da poter compensare le diverse condizioni della rete, dei dispositivi e del server.

Quando si verifica una condizione di traffico intenso che si ripercuote sul server backend di un’applicazione o su una rete mobile o quando una connessione di rete debole rallenta le prestazioni di un’applicazione, l’applicazione stessa dovrebbe poter passare in automatico a una modalità dalle funzionalità ridotte per continuare a garantire all’utente un’esperienza dalle buone prestazioni.

Ad esempio, l’applicazione potrebbe sospendere temporaneamente la funzionalità che consente di raccomandare un prodotto ma permettere a chi la sta utilizzando di continuare la propria ricerca e l’acquisto. Un’ulteriore possibilità è impostare l’applicazione in modo che riduca in automatico il numero di immagini inserite sulla pagina del prodotto lasciandone una sola.

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Con questi accorgimenti alcune caratteristiche passeranno a una modalità a bassa funzionalità ma le funzioni che rappresentano la chiave dell’applicazione potranno continuare a essere supportate appieno mantenendo prestazioni di alto livello per soddisfare i consumatori ed evitare che abbandonino l’applicazione: cosa che, in base ai nostri dati, farà l’80% di essi nel caso l’app si blocchi o percepiscano dei malfunzionamenti evidenti.

Affrontare l’ansia da prestazione nel mondo mobile è possibile solo tracciando metriche precise, come il tempo necessario a un’applicazione per rispondere a un input dell’utente, i tassi di errore, dove avvengono i malfunzionamenti e il motivo per cui accadono, analizzando anche gli aspetti legati al contesto tecnico come la potenza delle connessioni di rete e la disponibilità di CPU e RAM. È necessario anche raggruppare le azioni compiute dagli utenti delle app monitorando l’intera esperienza d’uso per scoprire i modelli comportamentali che potrebbero indicare un’esperienza del consumatore negativa.

Quando un consumatore abbandona un’applicazione bisogna, infatti, capire dove l’app ha fallito, qual è stata la prestazione che lo ha deluso per prima, in quale momento è successo, per identificare – in base a tutto questo – la vera causa dell’abbandono e correggere il problema.

I dati relativi al comportamento dei consumatori possono essere utilizzati anche da chi si occupa del brand per ottimizzare il design dell’applicazione e creare interazioni nuove con gli utenti nel modo e momento migliore in cui se ne ha bisogno.
Conoscere i tempi di risposta dell’applicazione e identificare quale rete mobile è in uso e da quali dispositivi mobile avviene l’accesso, permette agli sviluppatori delle app di valutare correttamente le problematiche prestazionali incontrare dagli utenti e identificare il vero colpevole.

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Alcuni utenti di telefonia mobile, per esempio, si collegano attraverso reti edge, più vecchie e lente delle reti 3G e 4G. Identificare la percentuale di utenti di un’app collegati tramite reti edge aiuta gli sviluppatori a definire le priorità dell’esecuzione rispetto ai contesti caratterizzati dal degrado prestazionale.

Analitiche che consentano di valutare se i problemi prestazionali sono imputabili alle rete, a terzi, al data center o all’applicazione stessa: ecco il segreto!

Dobbiamo tenere presente che oggi i dispositivi mobile sul mercato sono tantissimi e diversi tra loro. Non è praticamente più possibile testare un’applicazione per ognuno di questi dispositivi e per tutti i sistemi operativi!

È quindi importante tracciare i tassi di conversione degli utenti per tipologia di dispositivo, per aiutare le aziende a decidere su quali dispositivi concentrare i propri test. In questo modo potranno, infatti, capire quali dispositivi sono più strategici per il proprio business.

E quando i problemi prestazionali si verificano veramente? Non bisogna andare nel panico!

È necessario affidarsi ad alert di monitoraggio e reagire in modo proattivo raggiungendo i consumatori prima possibile con un messaggio sul cellulare o una mail per informarli che il problema è stato identificato ed è in fase di correzione. In questo modo si fornisce un incentivo a utilizzare nuovamente l’app e si può chiedere loro un feedback rispetto alla nuova versione. Quest’approccio proattivo, molte volte, è in grado di salvare il rapporto che i clienti hanno con un particolare brand.

Concludendo, gli utenti delle app mobile sono molto esigenti quando si tratta di prestazioni ma l’indice dell’esperienza utente viene incontro alle aziende e agli sviluppatori aiutandoli a definire e concentrarsi su quello che conta di più per non tradire la loro fiducia.

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