Addio alle dolorose biopsie e a gli interventi invasivi di rimozione dei tessuti: per la diagnosi di cancro basterà un semplice prelievo del sangue, che darà un responso in soli 30 minuti

Il nuovo test del sangue che darà indicazioni anche su eventuali metastasi e sulla risposta alla cura somministrata, è stato annunciato da un team di studiosi americani della Carnegie Mellon University, che ha approntato una nuova tecnica basata sulle onde sonore per scoprire le cellule tumorali circolanti (Ctc).
Un metodo efficace, che funziona 20 volte più velocemente di quelli disponibili oggi per la ricerca delle Ctc. Allo stato attuale servono 5 ore per analizzare un campione di sangue da 5 millilitri, ma i ricercatori stanno lavorando per arrivare a mezzora per ottenere le analisi. Di recente è stato individuato il gene in grado di “spegnere” il cancro, da un team di studiosi dell’Humanitas di Rozzano, che potrebbe segnare una svolta decisiva nella lotta contro i tumori.

I vantaggi della “biopsia liquida”

Questo metodo potrebbe porre fine alla tradizionale biopsia, che è una procedura spesso dolorosa e lunga, che comporta medicazioni e suture, mentre la “biopsia liquida” è meno invasiva e consente di ottenere informazioni aggiuntive su eventuali metastasi e sull’efficacia della terapia in corso. Il test raccoglie anche informazioni sulla genetica del tumore meglio che l’analisi delle cellule prelevate dalla neoplasia.
Gli scienziati hanno sviluppato un prototipo di un nuovo chip microfluidico che attraverso le onde sonore permette di separarle dai globuli bianchi più rapidamente dei sistemi in uso oggi.
Sembra inoltre che in futuro si possa arrivare a utilizzare il chip su un campione di sangue senza dover prima separare la componente di globuli rossi come invece avviene oggi con il prototipo.
Il nuovo approccio ha il vantaggio che le cellule tumorali circolanti non vengono modificate, mentre i metodi tradizionali comportano l’utilizzo della fluorescenza o di campi magnetici, rischiando di danneggiare le cellule.

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