Gli affitti degli attici di Roma dal 1992 ad oggi sono cresciuti del 280%. Mentre i prezzi delle case del centro di Milano sono aumentati del 20% – 22% nominale. La Serie trasmessa da Sky affronta uno dei momenti chiave della storia recente, raccontando un’annata che ha lasciato il segno sul nostro Paese, anche sul mercato immobiliare.

Ventuno settimane di riprese per 109 giorni complessivi di set. Quasi 100 le location utilizzate per ricostruire il racconto di quell’anno cruciale, tra cui spiccano il Parlamento, il Pirellone e Villa Fendi.1992 – La serie è stata girata in differenti location di diverse città italiane, ma la narrazione si divide sostanzialmente tra Roma, sede politica e istituzionale, e Milano, riconosciuta come capitale economica del nostro Paese e quindi come del malaffare.

In quell’anno – recita un agente immobiliare incaricato di mostrare un lussuoso appartamento al deputato Bosco (Guido Caprino) e la “fidanzata” Veronica (Miriam Leone) – affittare una casa collocata alle spalle del Vaticano, con terrazzo vista San Pietro e Castel Sant’Angelo, composta da 2 camere da letto, 2 bagni, salone “immenso e luminosissimo” e  cucina costava 2,5 milioni di Lire al mese (circa 1.290 euro).

Oggi – secondo i dati in possesso di Casa.it, – un attico di 200 mq, collocato fronte al Parco Adriano, con vista su Castel Sant’Angelo e sul Vaticano, viene valutato 4.900 euro al mese (+280%); mentre, quasi allo stesso prezzo della casa della serie, è possibile affittare un monolocale di 45 mq in Via del Mascherino, a pochi passi da Piazza San Pietro.

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Del primo episodio di 1992 resta impressa la scena di sesso alquanto audace tra Leonardo Notte (Stefano Accorsi) e Veronica Castello (Miriam Leone). Alle loro spalle, la vetrata che dà sull’attico che affaccia sulla Torre Velasca, nella notte della Milano da bere. Secondo i dati di Casa.it<http://www.casa.it/>, nel 1992 un attico con vista sulla Torre Velasca, in Piazza San Babila o zone limitrofe come Corso Europa o Via Larga poteva valere fra i 12 e i 15 milioni di lire al mq. (pari a circa 6.200 – 7.750 euro al metro quadro). 23 anni dopo, alla fine di una crisi del mercato che dura ormai da oltre 7 anni, i prezzi non sono variati molto: oggi nelle zone citate i valori variano fra i 7.500 e i 9.500 euro al metro quadro (+20% in media).

“Il 1992 fu l’anno in cui il mercato immobiliare residenziale italiano entrò in un ciclo negativo sia di compravendite che di calo dei prezzi che durò sino al 1998 – dichiara Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it – Fra le ragioni principali sicuramente non ci fu l’eccesso di offerta di nuove costruzioni. Tangentopoli diede una forte scossa al settore delle costruzioni sia pubbliche che private, bloccando di fatto numerosi cantieri in procinto di partire o già in essere – ricorda Mancini.” “Inoltre il mercato residenziale si bloccò per l’esplosione di una bolla dei prezzi che, fra l’89 e il 1991, erano cresciuti in maniera eccessiva con incrementi superiori al 20% annuo. Infine, nel 1992 ci fu la revisione delle rendite catastali (era dal 1939 che non venivano riviste) e il Governo Amato approvò l’ISI (Imposta Straordinaria sugli Immobili) spingendo le famiglie a rogitare entro la fine del 1991. Le compravendite di case in Italia in quell’anno furono più di 550.000 oltre il 25% in più rispetto ad oggi.”