Si scatena la polemica in Italia riguardo gli aspetti etici dello studio condotto da un team di ricercatori cinesi che ha consentito alla modifica del genoma umano

L’operazione dell’università di Guangzhou è stata annunciata sulle riviste su riviste specializzate come Mit Technology Review, dando il via a una cascata di polemiche sugli aspetti bioetici della ricerca.

Modificato il gene della talassemia

Si tratta di uno studio pubblicato su Protein&Cell e coordinato da Junjie Huang dell’Università di Guangzhou che ha portato alla modifica del gene responsabile della talassemia, grave malattia del sangue che è stata preventivamente silenziata grazie al sistema Crispr-Cas9, già sperimentato in altre specie. Una volta trattati, 54 dei 71 embrioni sopravvissuti sono stati testati, e di questi 28 si sono riprodotti privi del gene della talassemia, anche se in alcuni di questi si sono verificate mutazioni impreviste.

Aspre polemiche

In Italia le discussioni accese sulla questione non sono tardate ad arrivare.

“La cura di un embrione malato per farlo nascere sano – scrive Francesco Ognibene su Avvenire – è una prospettiva da seguire con attenzione, ma le conseguenze dell’intervento a livello genetico sono imprevedibili, e la stessa tecnica (che si basa sull’enzima Crispr/Cas9) può essere utilizzata per progettare e costruire in laboratorio un individuo con caratteristiche predeterminate: sarebbe la consacrazione dell’eugenetica, la cui ombra sinistra aleggia dietro l’annuncio cinese”.

Anche Nature ha reagito male, rifiutandosi di pubblicare lo studio cinese.

“Il dibattito sull’editing dell’embrione umano – scrive la rivista – è certamente destinato a continuare per molto tempo. E c’è da temere che molti scienziati cominceranno a lavorare per migliorare i risultati di Huang con ogni tipo di esperimento desiderano realizzare”.

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