Google: il blocco in Cina costa una fortuna

Baidu lancerà la sua versione di ChatGPT

Il gigante del web non riesce ancora a sfondare nel paese, così perde miliardi di dollari e favorisce Baidu

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Non è un mistero che la Cina non ami Google. Più di una volta l’azienda statunitense ha cercato di intrufolarsi nelle reti rosse portando i suoi servizi ma non c’è stato nulla da fare, la Grande muraglia del web conosciuta come Great Firewall proprio non si riesce a passare. Secondo un report di eMarketer, il mercato della pubblicità online è in costante aumento: nel 2015 sarà +16,2% rispetto a quanto speso nel 2014 che tradotto vuol dire 81,59 miliardi di dollari mossi in rete. Su questo totale, Google riesce a catturare circa il 54,5% della pubblicità sui motori di ricerca ma nemmeno un centesimo arriva dalla Cina dove eMarketers individua almeno 14,90 miliardi di dollari di ricavi per la pubblicità online nel 2015.

Le cifre che mancano

Ragionando per ipotesi, se Google avesse anche solo il 10% della fetta di mercato advertising cinese, avrebbe nelle sue casse qualcosa come 1,4 miliardi di dollari, invece alla voce Cina la cifra è sempre pari allo zero. Quello che manca a Google viene preso all’interno del paese orientale da Baidu. Cifre che permettono al motore nazionale di posizionarsi secondo nella speciale classifica dei più profittevoli al mondo nel 2015, davanti a Bing di Microsoft e Yahoo con margini abbastanza larghi. “Baidu sta raccogliendo i benefici dell’assenza di Google in Cina – dice il report di eMarketer – soprattutto grazie alla crescita del numero di utenti di internet. Inoltre i numeri globali raggiunti da Baidu rappresentano la prova più concreta dell’influenza della Cina nel mercato digitale mondiale. Un aspetto che non si può più sottovalutare”.

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