La Lombardia approva la legge a favore del Commercio Equo e Solidale

Un riconoscimento ufficiale da parte di Regione Lombardia al Commercio Equo. È stato votato dal Consiglio Regionale all’unanimità il progetto di legge a favore del commercio equo e solidale

La Lombardia è la tredicesima regione italiana a dotarsi di una legge a favore del commercio equo e solidale. Il testo si propone di normare e sostenere il comparto, tutelando sia i soggetti promotori sia i consumatori. Spiega Agostino Alloni (Pd), relatore del provvedimento: “A differenza delle leggi approvate in altre undici Regioni italiane la novità di questo provvedimento consiste nel fatto che non sosteniamo solo prodotti in arrivo dal Terzo mondo ma promuoviamo anche la filiera corta lombarda di qualità”. Il progetto – il cui lungo iter era partito nel 2012 con il sostegno di 7.780 firme – individua con precisione soggetti e prodotti che potranno beneficiare di contributi (dai progetti di promozione nelle scuole fino a iniziative di cooperazione allo sviluppo).

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In particolare l’articolo 2 sancisce i requisiti necessari al riconoscimento, quale il pagamento equo dei prodotti acquistati, il miglioramento degli standard ambientali della produzione, la trasparenza della filiera e una gli obblighi a carico del produttore (condizioni di lavoro sicure, equa retribuzione, rispetto dei diritti sindacali). Le cooperative del settore potranno iscriversi all’Albo regionale delle cooperative sociali.
È prevista la costituzione di una Consulta regionale che si occuperà dell’attuazione e future modifiche della normativa, di favorire reti locali delle organizzazioni, della promozione delle iniziative a favore del commercio equo e solidale.

In Lombardia, secondo i numeri contenuti nella relazione che accompagna il progetto di legge, si contano 60 organizzazioni impegnate nel commercio equo e solidale, 13.000 soci, 150 punti vendita e un fatturato annuo di quasi 18 milioni di euro.

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“Il felice esito arriva dopo un percorso durato anni -spiega il presidente di AGICES Equo Garantito, Alessandro Franceschini– e che ha fatto un salto decisivo di qualità quando le nostre Organizzazioni lombarde hanno deciso di avviare una Proposta di Legge di iniziativa popolare con la raccolta di oltre 7000 firme.

In questa vicenda hanno poi sicuramente giocato un ruolo importante la nomina di Milano capitale globale del Commercio Equo e l’organizzazione della World Fair Trade Week, che tra poco più di un mese porterà nella capitale lombarda l’Assemblea globale di WFTO, produttori del fair trade da tutto il mondo, decine di eventi culturali e la Fiera “Milano Fair City”: in particolare quest’ultima sarà probabilmente l’evento più importante mai realizzato dalle Organizzazioni di Commercio Equo a livello globale, con oltre 200 espositori tra cui 60 produttori provenienti da 29 Paesi.

E così, grazie anche al grande impegno di alcune Organizzazioni lombarde, il Consiglio della Regione Lombardia ha approvato la normativa per il territorio che, tra l’altro, da sempre presenta il maggior numero di botteghe e il fatturato più alto di Commercio Equo a livello nazionale.

Il nuovo testo di legge si distingue per aver accolto in maniera più marcata le definizioni sul Commercio Equo e per aver esteso il suo modello anche agli scambi da filiera corta, in linea con la disciplina regionale in materia. E speriamo avrà il triplice scopo di riconoscere, promuovere e tutelare le attività di Organizzazioni che operano in Lombardia per un commercio più equo e giusto.

A livello tecnico voglio sottolineare un aspetto importante: il Consiglio ha già ottenuto dalla Giunta uno stanziamento per il sostegno al Commercio Equo già per l’esercizio corrente. Quindi nei tempi previsti potremo a breve vederla applicata.

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La nuova legge si aggiunge così alle altre dodici leggi regionali già esistenti: come AGICES – Equo Garantito seguiremo anche in Lombardia l’evoluzione dell’applicazione della normativa (di cui forniremo a breve il testo approvato) perché sia il più efficace possibile per sostenere e promuovere il vostro lavoro. Siamo a disposizione per qualsiasi spiegazione e informazione su contenuti e conseguenze della norma.

Siamo certi che questo passaggio offrirà alle Organizzazioni di Commercio Equo la possibilità di scrivere un nuovo capitolo nelle relazioni con le Istituzioni e nello sviluppo del nostro grande Movimento”.