Attenzione all’acquisto via web di latte materno: 1 su 10 non è “autentico”, ma mischiato con latte di mucca

E’ sconcertante la scoperta effettuata dai ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus (Stati Uniti), diffusa dalla rivista Pediatrics. L’indagine mette in luce un problema preoccupante sulla qualità dei prodotti venduti online, di cui il latte materno sarebbe solo la punta di un iceberg.

A rischio i neonati intolleranti

Gli studiosi hanno hanno acquistato oltre 100 campioni di prodotti dai principali siti che propongono formulazioni di latte materno. Analizzando poi il DNA contenuto nel liquido si è arrivati alla scioccante scoperta: nel 10% dei casi si trattava di un mix con un’aggiunta significativa di latte vaccino (recenti studi hanno dimostrato che aiuta ad evitare le carenze di vitamina D).
Una massiccia diluizione del latte materno, messo in commercio come tale: una vera e propria truffa.
Ma oltre all’azione illegale, come spiega la dottoressa Sara Keim, autrice dello studio, «ciò costituisce un serio rischio per i bambini con allergie o intolleranze al latte vaccino. Se un piccolo con questi problemi dovesse bere latte contaminato sarebbe in pericolo».

Un rischio reale

Purtroppo è un rischio concreto, visto che oltre il 20% dei genitori di neonati con problemi di intolleranze cerca informazioni sull’acquisto online di latte materno, che è particolarmente indicato sia per chi soffre di questi disturbi sia per i neonati prematuri. L’indagine ha messo in luce come, a differenza di quello vendute negli ospedali, sul web ci sia un grosso rischio relativo alla sicurezza del prodotto acquistato. Gli studi hanno mostrato che nel 75% dei casi il latte conteneva contaminazioni batteriche o virali.
Tuttavia questo fenomeno sembra interessi soprattutto il mercato americano, perché in Italia si usa reperire latte materno donato dalle madri che ne producono in eccesso. L’autrice dello studio ritiene che il problema principale sia lo scarso sostegno della donna: «le madri che desiderano allattare al seno dovrebbero essere sostenute sin da subito. Solo così si eviterebbe il ricorso all’acquisto online» conclude la Keim.

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