Microsoft aiuterà Qcumber, Altea e STMicroelectronics a proteggere l’ambiente

Alla IAIA, conferenza internazionale sull’ambiente, il big dell’hi-tech annuncia una partnership per l’implementazione della piattaforma di rilevazione social

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Difendere l’ambiente è oggi più semplice che in passato. Il motivo non è un rinnovato amore dell’uomo per la Terra ma la possibilità che la tecnologia ci ha dato di far sapere a tante persone, in tempo reale, cosa succede al territorio, inteso non solo come tessuto urbano ma anche boschivo o limitato ad aree verdi fuori città. Basta una foto o un video per informare cittadini e autorità competenti su un’emergenza, magari banale ma che con il tempo può irrimediabilmente danneggiare vere oasi naturali. Se c’è qualcosa che finora è mancato non è stato dunque il perché ma il come, una piattaforma comune di intervento accettata non solo dai cittadini-utenti ma anche dalle amministrazioni e controllori di città e paesi.

Di cosa si tratta

Ed ecco dove vuole arrivare Qcumber, una startup che già da anni lavora per rendere più semplice e funzionale il monitoraggio ambientale che ha annunciato da poco un’importante partnership con aziende specializzate nel campo della tecnologia e dell’innovazione. Alla IAIA 2015, evento organizzato dall’omonima Associazione Internazionale per la valutazione dell’impatto ambientale, che si tiene per la prima volta in Italia dopo 35 anni dalla sua fondazione, Qcumber ha presentato il nuovo team che renderà il suo progetto scalabile e potenzialmente adattabile a qualsiasi situazione, dai piccoli comuni alle realtà metropolitane. Il suo funzionamento è molto semplice: Qcumber è un sito web dove tutti possono accedere a mo’ di Google Maps per segnalare e leggere gli stati critici di un ceto territorio. Il punto cardine è che il software è in dotazione non solo al web ma anche ad enti pubblici e amministrazioni che possono in questo modo rendersi conto tempestivamente di ciò che accade lungo i loro confini.

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L’ingresso dell’IoT

Ciò che cambia grazie alla partnership con Microsoft e Altea e quella strategia con STMicroelectronics è l’approccio innovativo al monitoraggio che presto si doterà anche di sensori in grado di analizzare l’aria e di riportare in autonomia lo stato di salute di ciò che respiriamo. Non più dunque solo intervento umano ma anche direttamente tecnologico, così da slegare il concetto di controllo all’azione manuale di chi è connesso in rete. Si tratta di un risultato possibile grazie al know-how in materia di sensoristica di STMicroelectronics, già al fianco di Microsoft per progetti legati al mondo dell’Internet delle Cose.

giuseppe magro qcumber

 

Il ruolo di Microsoft e Altea

Dal lato software Qcumber diverrà un prodotto che potrà ambire anche a palcoscenici più ampi sfruttando l’infrastruttura cloud di Microsoft Azure che permetterà con la soluzione Azure IoT Suite di gestire le indicazioni arrivate da internet, quelle recepite sul campo dai sensori e restituire una serie di dati in grado di formare un quadro globale ma preciso di intervento. La finalità del progetto Qcumber è infatti anche quella di dare risposte alle criticità supportando i comuni e gli enti pubblici nelle migliori tipologie di intervento. “Siamo entusiasti di annunciare in occasione di IAIA i nostri piani di crescita grazie alla collaborazione con partner quali Microsoft, ST ed Altea. Puntando sul valore dei dati raccolti dai sensori ST e sulla scalabilità e potenza di calcolo della piattaforma cloud Azure, possiamo arricchire i nostri algoritmi di analisi e offrire un servizio continuativo per il monitoraggio e il calcolo dell’impatto ambientale” – ha spiegato in occasione della conferenza di presentazione Giuseppe Magro, fondatore di Qcumber.

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Soddisfazione anche per Roberto Filipelli, Sales and Business Development Director e Head of IoT Strategy di Microsoft Italia: “Siamo convinti che questa eccellenza italiana saprà farsi strada nel mondo. Un esempio significativo di come il Cloud Computing possa supportare un percorso di crescita flessibile e di come l’Internet of Things rappresenti una prospettiva concreta di crescita”.

Una crescita che è stata resa possibile anche grazie all’apporto di Altea, azienda che ha integrato le potenzialità della piattaforma Qcumber con le ultime tecnologie dei partner ponendosi come abilitatore tecnologico di tutto il processo. “Abbiamo accolto con entusiasmo la partecipazione a IAIA 2015. La collaborazione attivata con importanti soggetti del panorama ICT ci ha permesso di supportare una soluzione innovativa e fondamentale per migliorare le condizioni del nostro ambiente di vita” – ha detto a Firenze Andrea Ruscica, Presidente di Altea SpA.