L’artista Richard Price ha rubato alcuni scatti da Instagram e li ha venduti a prezzi altissimi, ponendo il problema del copyright in Rete

Le vostre foto di Instagram potrebbero essere esposte nei musei a vostra insaputa. L’artista della Pop Art Richard Price ha presentato durante la fiera Frieze di New York  il suo nuovo progetto, che consiste in una serie di 38 ritratti, raffiguranti per lo più donne in atteggiamenti provocati, presi da Instagram e ingranditi. Il problema è che nessuno degli autori degli scatti social ha dato il suo consenso all’esposizione.

Il copyright protegge le foto di Instagram?

Price ha venduto le “sue” opere a prezzi da capogiro, fino a 100mila dollari. Il furto di contenuti da Instagram, che manderà una e-mail agli utenti inattivi per chiedergli di tornare a condividere, non è però passato inosservato. Una ragazza in visita alla galleria newyorkese Gogosian si è riconosciuta in uno dei ritratti e ha denunciato l’artista per appropriazione indebita, in quanto non lo aveva autorizzato a mostrare in pubblico la propria immagine. Selena Mooney, fondatrice del sito SuicideGirls, ha invece annunciato di aver messo in vendita la stessa foto di Price – il cui prezzo d’acquisto era di 90mila dollari – per 90 dollari.

Non è la prima volta che Price viene criticato per il furto di un’immagine altrui. L’artista è infatti diventato celebre per aver riutilizzato il cowboy fumatore di proprietà della Malboro e nel 2008 aveva vinto una causa per appropriazione indebita sostenendo che uno scatto altrui, se ritoccato o modificato, diviene in automatico un’opera originale. In effetti gli esponenti della Pop Art, come Andy Warhol, hanno spesso usato icone popolari per dargli un nuovo significato artistico come nei celebri ritratti di Marilyn Monroe. La questione apre molti interrogativi in merito alla protezione del copyright in Rete. I contenuti creati dagli utenti e poi condivisi sui social network, come dimostra la mostra di Price, non sono al sicuro.

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