Per diagnosticare alcuni tipi di tumore basterà bere una specie di yogurt, grazie ai primi batteri probiotici ‘addestrati’ a riconoscere le le cellule malate nel fegato

La presenza di cellule tumorali viene rilevata dalla produzione di un segnale luminoso, leggibile attraverso l’esame delle urine.
Un’innovativa tecnica che consente di individuare metastasi poco più grandi di un millimetro cubo, con una sensibilità maggiore rispetto ai tradizionali metodi di diagnosi per immagini come tac e risonanza magnetica. Un altro vantaggio è l’assenza di effetti collaterali significativi, da quanto emerso dopo i primi test condotti sui topi dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston in collaborazione con l’Università della California a San Diego. La diagnosi dei tumori ha fatto grandi passi avanti negli ultimi anni e per alcuni tipi di cancro come quello alle ovaie e al polmone basterà un semplice esame del sangue. Negli Stati Uniti è nata anche una rivoluzionaria app in grado di diagnosticare i tumori tramite ologrammi, rendendo la diagnosi a portata di smartphone.

Comuni probiotici dello yogurt

Si apre così la strada anche a nuove cure per il cancro, come spiega Andrea Califano, ricercatore italiano ora professore di biologia alla Columbia University di New York:
“Questi batteri possono essere ingegnerizzati in modo da trasportare farmaci, riattivare il sistema immunitario e distruggere il programma genetico che controlla le funzioni vitali delle cellule tumorali”, commenta Andrea Califano, ricercatore italiano ora professore di biologia alla Columbia University di New York.

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Per “fiutare” i tumori si usano comuni Escherichia coli appartenenti al ceppo Nissle 1917, già utilizzati come probiotici in prodotti di largo consumo per il benessere intestinale, come molti yogurt in commercio. Questi probiotici hanno però una variante genetica che consente loro di individuare la presenza delle metastasi con un segnale luminoso, prodotto usando una molecola luminescente, la luciferina, la stessa delle lucciole.

Segnali luminosi come le lucciole

Dopo l’ingestione i batteri invadono fegato e metastasi, ricche di nutrimento e schermate dal sistema immunitario. Qui si moltiplicano e cominciano a produrre la luciferina, poi eliminata dall’organismo attraverso le urine.
Basta un test di laboratorio per evidenziare il segnale luminoso ed è possibile fare diagnosi precoce quando la massa tumorale è ancora di dimensioni ridotte e può essere facilmente asportata o distrutta .

“E’ fondamentale riuscire a trovare precocemente le metastasi nel fegato – spiegano i ricercatori – perché i dati dimostrano che in questo modo si aumenta la sopravvivenza dei pazienti”.