Donare il sangue non è solo un atto di cui beneficiano i riceventi, ma ha un impatto positivo sulla salute e sul benessere psicofisico dei donatori

A rilevarlo è un’indagine medico-antropologica che ha messo in luce come chi dona frequentemente il sangue gode di condizioni di salute nel complesso invidiabili.

La gioia di donare

Inoltre c’è un aspetto psicologico nel “donare”, come quando si fa un regalo e ci si sente felici, che contribuisce a innalzare la qualità della vita dei donatori: chi dona il sangue si sente pieno di gioia e si innesca una serie di reazioni ormonali che lo ripagano del proprio gesto.
Anche i livelli dei marcatori sanguigni risultano ampiamente sotto controllo nelle persone che donano frequentemente il sangue. L’indagine è stata presentata in occasione della Giornata Mondiale del donatore di sangue, che ha visto un’elevatissima affluenza di volontari nei pressi di Expo, sotto lo slogan dell’Oms “Grazie per avermi salvato la vita”.

Attenzione allo stile di vita e alla salute

Chi dona il sangue si è rivelato anche più attento a salute, alimentazione e stile di vita. Un profilo di persona complessivamente sana, dunque. Oltre 1,7 milioni di donatori italiani tengono controllata la propria alimentazione, in previsione delle frequenti donazioni e conducono uno stile di vita regolare, evitando eccessi e vizi. Tutte persone con parametri ottimali di salute, bassi livelli di colesterolo nel sangue e una forma psico-fisica superiore alla media.
L’indagine, che si chiuderà nel mese di ottobre 2015, ha evidenziato anche che la maggior parte dei donatori italiani è principalmente costituita da giovani, sportivi e con un livello di istruzione medio-alta.

Leggi anche:  Depurare il fegato dopo un'abbuffata: guida all'alimentazione